Attacco informatico: aumentano i furti di dati nel lockdown, operazioni finanziarie tra le più a rischio
Il periodo di pandemia non ha fermato le attività criminali degli hacker, che anzi hanno con ogni probabilità trovato un maggior numero di occasioni, a causa di un più intenso uso del web da parte di una platea allargata di utenti durante i mesi di lockdown. Rispetto al primo semestre del 2019, infatti, i primi sei mesi del 2020 hanno fatto registrare un aumento del +26,6% degli utenti che hanno ricevuto un avviso di un attacco informatico ai danni dei loro dati personali.
La maggior parte degli account sottratti (il 73,2%, per la precisione) si riferisce ai siti di intrattenimento, soprattutto di giochi online e di streaming. Al secondo posto si piazzano quelli dei portali dedicati ai servizi finanziari (in particolare banking, piattaforme exchange di criptovalute o servizi di pagamento), con una quota del 18,7% del totale; questa tipologia risulta particolarmente pericolosa perché potrebbe comportare rilevanti perdite economiche per le vittime di furto, così come nel caso degli account di e-commerce, nei quali si verifica il 6,5% dei furti.