Pmi Ue e il messaggio da falco spedito alla Bce: ING vede primo rialzo tassi nel III trimestre
Nonostante l’ascesa record dei prezzi, è accelerata la crescita dell’eurozona con il rilancio della domanda che compensa un settore manifatturiero vicino allo stallo. Dalla lettura dei dati preliminari ‘flash’, l’indice principale Pmi S&P Global Composito dell’Eurozona è salito ad aprile a 55,8 da 54,9 di marzo, segnalando il più forte tasso di espansione da settembre. Anche se le tendenze di crescita dei settori hanno indicato ritmi molto diversi.
Dati che, secondo gli esperti di ING, mandano un segnale ‘hawkish’ (da falco) alla Banca centrale europea (Bce). “C’erano molte ragioni per aspettarsi un indebolimento più significativo dei Pmi ad aprile – segnalano gli economisti -, tra cui la debole fiducia dei consumatori, l’inflazione elevata, le interruzioni della catena di approvvigionamento e l’inasprimento delle condizioni di finanziamento che avrebbero potuto avere un effetto negativo sulla produzione. Ma il Pmi indica che l’economia ha dimostrato di essere abbastanza resiliente a questi fattori. Un aumento dovuto principalmente agli effetti di riapertura di cui continua a beneficiare l’economia della zona euro”.
“Con il Pmi che segnala una ripresa economica, i rischi per le prospettive di inflazione che rimangono al rialzo, è probabile che questo sia un altro argomento per spingere la Bce ad agire più velocemente di quanto inizialmente previsto”, affermano da ING che si attendono un primo aumento dei tassi nel terzo trimestre e un altro nel quarto. “Teniamo d’occhio lo scenario di crescita”, avvertono ancora di ING.