Business in perdita da anni, HSBC pronta a lasciare mercato retail banking Usa
HSBC sta considerando l’opzione di uscire del tutto dal mercato del retail banking degli Stati Uniti, dopo aver valutato le alternative a dispozione per limitare le perdite nel Nord America. E’ quanto riporta un articolo del Financial Times, sulla base di indiscrezioni fornite da due fonti vicine al dossier.
Alcuni funzionari della banca starebbero mettendo a punto il piano di uscita dal mercato retail Usa, per presentarlo al board nel corso delle prossime settimane. L’obiettivo sarebbe quello di riallocare le risorse in mercati più redditizi per HSBC, come in Asia.
La chiusura della rete retail americana siglerebbe la fine degli sforzi che la banca sostiene da circa 40 anni per diventare una banca capace di fornire servizi di ogni tipo in America. Le cose non vanno bene da diversi anni. La divisione Usa ha riportato nei primi tre trimestri del 2020 una perdita al lordo delle tasse di $518 milioni, dopo un rosso di bilancio di $279 milioni nel 2019 e uno di $182 milioni nel 2018.
Nei piani alti di HSBC, l’uscita di scena dal mercato retail americano è un’opzione su cui si ragione da tempo, soprattutto alla luce del piano che il gigante bancario ha illustrato a febbraio, quando ha annunciato tagli ai costi per un valore di $4,5 miliardi e 35.000 licenziamenti.
Già nel mese di maggio, il Financial Times aveva riportato che i dirigenti erano giunti alla conclusione che l’impatto della crisi del coronavirus-COVID-19 e il periodo prolungato di tassi di interesse a livelli ultra bassi avevano reso necessaria l’adozione di misure più drastiche.
Detto questo, un addio in toto agli States non è una opzione valida, in quanto “gli Usa sono un mercato importante”, stando a quanto ha ricordato una delle due fonti, riferendosi in particolare alle attività di investment banking che HSBC ha tutta l’intenzione di continuare a portare avanti.
Il gigante punta anche sulla crescita della sua divisione di wealth management, anche se i manager starebbero pensando di ridurre la lista dei clienti di investment bank per focalizzarsi sui clienti internazionali, in particolare su quelli che hanno rapporti con l’Asia e il Medio Oriente.
Le attività che si concentrano sul mercato interno americano sono infatti meno redditizie, anche a causa dell’alta competitività, che vede HSBC far fatica contro i titani di Wall Street del calibro di Jp Morgan e Citigroup. Tra l’altro, già nel terzo trimestre la banca aveva detto di aver eliminato $4 miliardi di attività ponderate per il rischio nella sua divisione americana attraverso un processo di “ottimizzazione dei clienti”.
HSBC ha giù chiuso 80 filiali quest’anno: ne rimangono in tutto 150, dislocate nella costa occidentale e orientale degli Stati Uniti, appena una frazione rispetto alla rete degli sportelli di JP Morgan e Bank of America.
C’è da dire che l’opzione di un addio totale alla divisione di retail banking non è l’unica. HSBC potrebbe ionfatti puntare anche sull’alternativa di adottare un modello solo digitale, che si concentri sui clienti internazionali, sebbene questo sia “un mercato piuttosto affollato”, come ha ammesso una fonte.
Il Financial Times precisa che una decisione definitiva sulla divisione di retail banking in Usa non è stata ancora presa.
“La giuria è ancora riunita…- ha detto una delle due fonti – stiamo esaminando cosa perderemmo e cosa ci guadagneremmo dall’uscire (dal business) o dall’adottare una strategia di mezzo con cui manterremmo una piccola presenza”.
Tra l’altro, una decisione definitiva potrebbe slittare all’anno prossimo. Nessun commento è stato rilasciato al momento dall’istituto.
HSBC ha accantonato ben $7,7 miliardi a fronte di potenziali perdite sui prestiti legate alla pandemia da coronaviru. Il titolo ha perso quasi un terzo del suo valore dall’inizio dell’anno. Il colosso è entrato nel mercato del retail banking Usa negli anni ’80.