Debito pubblico: pochi scossoni a inizio 2021 ma quadro resta critico
Da gennaio a settembre 2020 il debito pubblico italiano è cresciuto complessivamente di 173 miliardi, con un incremento del 7,2% ma da inizio anno assisteremo per alcuni mesi alla sua riduzione. Così il 40° Osservatorio sui conti italiani di Mazziero Research secondo cui l’entità di questo calo è ancora incerta, ma si stima che il 2020 potrebbe concludersi tra 2.555 e 2.581 miliardi, mentre il debito di ottobre dovrebbe essere di circa 2.575 miliardi in diminuzione rispetto ai 2.583 miliardi del mese precedente.
Le previsioni di Mazziero Research
Questo maggior debito da inizio anno è stato finanziato aumentando le emissioni di titoli di Stato che a settembre hanno raggiunto i 446 miliardi, contro i 323 miliardi del medesimo periodo del 2019. Nel contempo, la quasi totalità dei maggiori collocamenti è stata assorbita dagli acquisti della banca centrale giunta a detenere il 24,5% del circolante. Ma non solo debito. Come si legge nell’Osservatorio di Mazziero, il PIL sarà in contrazione del 2,0% nel 4° trimestre con una proiezione del -8,8% su base annua Anche la produzione industriale, che si è mostrata molto tonica nel rimbalzo dopo la prima ondata pandemica, sta ora segnando il passo e posticipando la ripresa nel 2021.
Il mercato del lavoro resta fragile con 428 mila occupati in meno e 260 mila inattivi in più rispetto a inizio anno. “Il quadro di insieme resta critico, conclude l’Osservatorio, la fine della pandemia non si tradurrà immediatamente in un periodo di serenità, ma in un momento in cui si dovrà cercare di risalire la china delle ipoteche del passato con grandi sacrifici. L’impiego giudizioso delle risorse del Next Generation EU resta un passaggio cruciale per imboccare un sostenibile sentiero del recupero”.