Notizie Notizie Italia Banco Bpm estromette Cattolica dalla bancassurance, mossa per avvicinarsi a Bper?

Banco Bpm estromette Cattolica dalla bancassurance, mossa per avvicinarsi a Bper?

16 Dicembre 2020 10:05

Banco Bpm estromette Cattolica dalla joint venture sulla bancassicurazione. Una mossa, che viene giustificata dall’istituto guidato da Giuseppe Castagna, come conseguenza del cambio di controllo in Cattolica a seguito dell’ingresso di Generali. Ma la compagnia assicurativa veronese non accoglie bene la notizia e si prepara al contenzioso, definendo la posizione di Banco Bpm priva di fondamento. Intanto si scatenano le ipotesi che la mossa di Banco Bpm sia stata dettata dalla volontà di avvicinarsi a Bper, favorendo Unipol (primo azionista di Bper) come nuovo partner nella bancassicurazione.

 

Cosa è successo
Banco Bpm ha esercitato l’opzione di acquisto della quota del 65% detenuta da Cattolica Assicurazioni nel capitale delle joint venture Vera Vita (che detiene il 100% della compagnia assicurativa irlandese Vera Financial) e Vera Assicurazioni (che detiene il 100% di Vera Protezione). La mossa viene giustificata dalla banca con l’ingresso di Generali come nuovo primo azionista di Cattolica, attraverso l’operazione societaria e industriale avvenuta nel corso dell’estate. L’operazione ha “determinato un cambio di controllo su Cattolica e pertanto dà titolo a Banco Bpm di esercitare l’opzione di acquisto della quota detenuta da Cattolica nel capitale delle joint venture”, spiega l’istituto guidato da Castagna, che denuncia anche una mancata chiarezza. Banco Bpm aggiunge infatti di non aver avuto accesso, nonostante ripetute richieste formulate a Cattolica, alla documentazione relativa all’ingresso di Generali nel capitale di Cattolica e ai connessi accordi industriali avendo peraltro Cattolica sin qui contestato, nella corrispondenza intercorsa, che si sia verificato un cambio di controllo.

L’operazione sarebbe resa possibile nell’ambito del patto parasociale sottoscritto nel 2018, che prevede inoltre che l’acquisto della quota avvenga ai cosiddetti “own funds” (propri fondi, escluse le passività subordinate) ed è quindi stato calcolato un esborso di 335,7 milioni di euro circa per Banco Bpm. Una cifra, assicura Banco Bpm, che sarebbe pienamente sostenibile, “tenuto conto sia dell’attuale elevato ammontare del CET1 sia delle possibili opzioni di valorizzazione della partecipazione”.

Cattolica si prepara al contenzioso
Il perfezionamento dell’acquisto delle partecipazioni è, in ogni caso, subordinato alle autorizzazioni da parte delle competenti autorità. Ma è quasi certo che Cattolica si opporrà. La compagnia veronese ha infatti definito l’operazione priva di fondamento e si è detta pronta ad avviare azioni per tutelarsi sia sul piano risarcitorio che reputazionale. “La posizione assunta da Banco Bpm è del tutto priva di fondamento, sotto ogni profilo, non trovando riscontro in alcuna previsione né di legge né di contratto come attestato da autorevoli pareri legali indipendenti e dagli orientamenti espressi dalle Autorità di Vigilanza, in particolare col provvedimento di autorizzazione rilasciato da Ivass all’ingresso di Generali nel capitale”, afferma Cattolica, che aggiunge: “Sull’iniziativa di Banco Bpm ci si riserva ogni azione a tutela della posizione di Cattolica anche sul piano risarcitorio e reputazionale”.

 

Possibile mossa per avvicinarsi a Bper?
La mossa di Banco Bpm però viene letta dal mercato come un possibile passo avanti verso la fusione con Bper. La joint venture con Cattolica riguarda la rete ex Banco Popolare e l’anno prossimo è in scadenza anche l’alleanza con Covea sugli sportelli ex Bpm. Secondo il Sole 24 Ore, Banco Bpm vorrebbe liberarsi da ogni vincolo per la ricerca di un nuovo partner bancassicurativo nel 2021. Nuovo partner che, in caso di fusione con Bper, sarebbe individuabile in Unipol, primo azionista della banca modenese. L’ipotesi scalda già il titolo Unipol che questa mattina scatta in testa al listino principale di Piazza Affari con un rialzo di oltre il 2%.

Anche Equita suggerisce questa possibilità. “Sebbene si possa creare incertezza in merito a una possibile battaglia legale con Cattolica, la risoluzione degli accordi bancassicurativi permetterà a Banco Bpm di avere maggiore flessibilità strategica e potere negoziale in ottica di M&A – sostiene la sim nel report di oggi – Riteniamo che la notizia aumenti l’appeal speculativo della banca e le chance di una business combination con Bper, il cui primo azionista Unipol potrebbe subentrare a Cattolica negli accordi bancassicurativi”.