Elon Musk rivela: ‘nel 2017 tentai di vendere Tesla ad Apple, ma Tim Cook rifiutò incontro’
E se Apple, sempre più concentrata sull’obiettivo Apple Car – almeno in base alle ultime indiscrezioni che girano – decidesse di rilevare Tesla? Non è fantafinanza, visto anni fa Elon Musk cercò di vendere la casa automobilistica da lui fondata al colosso di Cupertino. La risposta però fu un bel no: Tim Cook non si ‘abbassò’ neanche a intavolare trattative per una eventuale acquisizione di Tesla.
A rivelarlo è stato lo stesso Musk che, al suo solito, ha raccontato i fatti su Twitter. Era il 2017 quando l’enfant prodige dell’industria mondiale dell’auto contattò Cook, durante “il periodo più buio” di Tesla. Allora, tre anni fa, il colosso produttore di auto elettriche valeva appena 60 miliardi di dollari. Per capire, oggi vale 10 volte tanto, vantando una capitalizzazione di mercato di 600 miliardi di dollari circa.
Le rivelazioni non scuotono più di tanto i titoli interessati: Apple è piatta in pre-mercato, dopo essere salita del 2,9% circa nella sessione di ieri; Tesla invece continua a perdere terreno, dopo aver chiuso la vigilia in perdita dell’1,46%.
“Nei giorni più bui del programma Model 3, contattai Tim Cook per discutere in merito alla possibilità di una vendita di Tesla ad Apple (per 1/10 del valore attuale). Lui rifiutò l’incontro”, si legge nel tweet di Elon Musk.
Non è una coincidenza che Musk abbia ricordato il no di Cook proprio ieri. Il ceo ha risposto infatti a un thread su Twitter che aveva ripreso le indiscrezioni secondo cui il gigante di Wall Street starebbe puntando a produrre un’auto per passeggeri entro il 2024, attraverso una nuova tecnologia sulle batterie. Altre fonti hanno riportato addirittura rumor secondo cui Apple Car potrebbe diventare realtà già nel 2021.
Il progetto di Apple non è certo nuovo e risale al 2014, anno in cui Apple lanciò Project Titan, piano per siglare il suo ingresso nel comparto automobilistico. Si può dire dunque che Apple sapeva già che la parola auto avrebbe fatto parte del suo futuro (per lo meno era/è a questo su cui puntava nel 2017).
Eppure Tim Cook snobbò Musk & Co.
Il racconto fa riemergere tutte le speculazioni sulle nozze tra i due titani: le cose potrebbero andare diversamente oggi? Soltanto l’espressione Apple Car ha fatto fare salire Apple a Wall Street, nelle stesse ore in cui Tesla entrava finalmente a far parte del listino S&P 500, dopo un rally miracoloso che aveva portato il titolo a volare dell’800% dai minimi di marzo e del 700% da inizio dell’anno.
Il debutto, come si sa, non è andato bene: Tesla ha chiuso la sessione di lunedì 21 dicembre in calo del 6,5%: il motivo non è stato il quasi fisiologico “sell the news”, o almeno non è stato solo questo: a pesare, proprio le indiscrezioni sulla Apple Car, che hanno in qualche modo reso più vicina la prospettiva di un temibile concorrente per Tesla nel settore delle auto elettriche. Con il Project Titan Apple ha infatti, come obiettivo, la produzione di una auto elettrica a guida autonoma.
Rimane poco chiaro a chi toccherà occuparsi dell’assemblaggio della vettura Apple, anche se alcune fonti hanno riferito di prevedere che il gigante di Wall Street farà affidamento su un’azienda manifatturiera con cui unirà le sue forze. E c’è ancora la probabilità che Apple decida di ridurre i suoi sforzi ‘limitandosi’ allo sviluppo di un sistema di guida autonoma da integrare in un veicolo prodotto da una casa automoblistica tradizionale, piuttosto che vendere una macchina con marchio Apple.