Bitcoin cede il 17% ma per JP Morgan prezzo arriverà a 146mila$
Dopo aver superato i 34mila dollari per la prima volta nel fine settimana, ieri lunedì 4 gennaio 2021 il Bitcoin è arrivato a cedere il 17%. Oscillazioni che ricordano la volatilità che caratterizza la criptovaluta più famosa al mondo il cui prezzo si è più che quadruplicato nell’ultimo anno.
Istituzioni e noti investitori, da Paul Tudor Jones a Scott Minerd e Stan Druckenmiller, hanno iniziato a stanziare fondi in Bitcoin o si sono dichiarati disponibili a farlo, mentre altri analisti sostengono che la criptovaluta offre una copertura contro la debolezza del dollaro e il rischio di inflazione in un mondo inondato di stimoli fiscali e monetari. Tra tutti si segnala JPMorgan che vede venti contrari spirare per la più grande criptovaluta. “Anche se non possiamo escludere la possibilità che l’attuale mania speculativa si propaghi ulteriormente spingendo il prezzo del Bitcoin verso l’area di consensus tra i 50.000 e i 100.000 dollari, crediamo che tali livelli di prezzo si rivelerebbero insostenibili” hanno scritto in una nota gli esperti della banca d’affari. La capitalizzazione di mercato del Bitcoin di circa 575 miliardi di dollari dovrebbe aumentare di 4,6 volte – per un prezzo teorico del Bitcoin a 146.000 dollari – eguagliando così l’investimento in oro come ha scritto in una nota Nikolaos Panigirtzoglou di JP Morgan. Ma questa prospettiva dipende dalla volatilità del Bitcoin che converge con quella dell’oro per incoraggiare maggiori investimenti istituzionali, un processo che richiederà un certo tempo.