Mid & small quotate e criteri Esg: ecco in che direzione vanno le strategie di comunicazione
Grande l’attenzione delle società quotate nel divulgare la maggior quantità di dati e informazioni possibili in merito ai propri piani e alle proprie strategie di sostenibilità. Così emerge dalla quinta edizione dei “Quaderni di ricerca Intermonte”, realizzato in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano da Intermonte SIM, investment bank italiana indipendente. La ricerca dal titolo “Le strategie di comunicazione delle mid e small cap quotate su Borsa Italiana in ambito ESG: un’analisi di benchmarking”, si è concentrata sull’analisi della rendicontazione dei dati non finanziari di un campione selezionato di società mid e small cap italiane quotate, per valutare la completezza e l’efficacia della comunicazione delle metriche ESG.
Le aziende non finanziarie quotate sul segmento mid e small cap di MTA nel 2019 hanno divulgato più del 70% delle informazioni mappate come rilevanti ai fini ESG. Grande attenzione viene data soprattutto alla componente Social (il campione ha comunicato in media l’88,0% dei parametri mappabili), seguita da quella Environmental (70,9%) e da quella di Governance (67,2%). La ricerca evidenzia però anche ambiti in cui solo poche aziende hanno voluto o potuto essere trasparenti e importanti aree di miglioramento per il futuro. In ambito ambientale, solo il 33,3% del campione ha stabilito obiettivi quantitativi sulla riduzione delle emissioni di CO2 e solo il 23,8% li ha fissati sull’efficientamento energetico. Per quanto riguarda la componente governance, solo il 38,1% del campione ha effettivamente legato le proprie politiche di incentivazione e remunerazione anche alle variabili ESG e sul piano social, infine, appena un terzo delle società analizzate dispone di un CSR Manager preposto per la supervisione e l’implementazione dei piani di sostenibilità.
Le conclusioni della ricerca
Le società analizzate dalla ricerca inoltrehanno performato molto meglio del mercato nell’arco del triennio: il valore mediano della performance è +76,6%, più del triplo rispetto alle blue chip e alle altre small e mid ap. La ricerca inoltre sottolinea la presenza significativa nel capitale delle aziende del campione di investitori istituzionali e fondi: in media il 18,1% del capitale totale è in mano a questi soggetti mentre il valore mediano è il 17%. A seguito delle interviste con il management delle aziende del campione, emerge infine che la quotazione in Borsa è un elemento catalizzatore per incrementare la sensibilità verso le tematiche ESG e incentivare il management a definire obiettivi specifici in tema di sostenibilità, dotandosi di strutture e di sistemi di controllo per la gestione e misurazione dei KPI. Inoltre per le PMI è fondamentale che si implementi uno standard normativo chiaro come punto di riferimento univoco per tutti ed è altrettanto importante aprire un dialogo continuativo con agenzie di rating e analisti specializzati, che per ora hanno guardato quasi esclusivamente alle blue chips.