Crisi di governo non spiazza i BTP. Analisi tranquilli: Bce acquisterà tutte emissioni nette di quest’anno
E alla fine Matteo Renzi stacca la spina al governo italiano in tempi di piena pandemia Covid-19. L’annuncio è arrivato nella giornata di ieri, mercoledì 13 gennaio, con una conferenza stampa indetta alla Camera dall’ex presidente del Consiglio e leader di Italia Viva.
Renzi ha annunciato la dimissione della delegazione di Italia Viva dall’esecutivo, dunque delle ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto.
Finisce così il governo Conte bis, con tanto di incognita sulla nascita di un governo Conte ter.
“La crisi più irresponsabile nel momento peggiore“, tra l’altro “provocata dal partito più piccolo, che ha il 2,5% nei sondaggi: un record, anche per l’Italia”, commenta l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, aggiungendo che “oggi le due persone più felici sono Giorgia Meloni e Matteo Salvini”. Una crisi paventata da settimane, fattasi sempre più concreta negli ultimi giorni, con le dichiarazioni martellanti anti-Conte di Renzi.
Cosa succederà ora? E cosa accadrà alla carta italiana, ergo ai BTP, blindati comunque dagli acquisti della Bce? In realtà ieri, a dispetto dei venti di crisi, i bond italiani hanno retto più che bene.
Stando a quanto riportato da Reuters, i tassi sui BTP decennali sono scesi di ben 8 punti base fino allo 0,55%, dopo essere schizzati di 10 punti base alla vigilia, in quella che è stata la sessione peggiore dall’inizio di novembre per i BTP decennali. Sempre ieri, i tassi dei BTP a 5 anni sono tornati in territorio negativo, dopo essere saliti martedì 12 gennaio al di sopra dello zero per la prima volta dalla metà di novembre.
Il mancato terremoto si spiega anche con la stabilizzazione dei tassi sui Treasuries Usa che, nei giorni precedenti, erano volati sulla scia delle maggiori aspettative di un rialzo dell’inflazione.
Oggi lo spread BTP-Bund sale al di sopra della soglia di 115 punti con i tassi decennali che avanzano allo 0,61% circa.
Nessun trauma sui BTP, anzi. Saxo Bank: ‘è ora di comprarli’
Gli analisti non sono particolarmente preoccupati per le ripercussioni che la crisi di governo potrebbe avere sui BTP.
Focus sul commento postato su Twitter da Althea Spinozzi, strategist del mercato del reddito fisso di Saxo Bank, che scrive anzi che “questo è il momento perfetto per entrare nei bond italiani, visto che il loro valore si è ridotto con la crisi di governo. Più i BTP sono economici, migliore è l’opportunità di acquisto”.
Ancora, in un tweet dell’altro ieri Spinozzi aveva scritto:
“L’attuale crisi di governo italiana offre l’opportunità di acquisto perfetta per chi investe in bond. I BTP a 30 anni stanno offrendo il tasso più alto dall’inizio di dicembre e lo spread tra BTP e Bund continuerà a scendere grazie alle politiche monetarie accomodanti della Bce”.
Simili i commenti di altri esperti.
In un’intervista rilasciata a Reuters, il chief strategist di Danske Bank di Copenhagen si era così espresso (prima dell’annuncio di Renzi):
“Se Renzi lascia il governo, potremmo avere un rimpasto e un nuovo governo, ma l’impatto sui gond governativi italiani non dovrebbe durare a lungo”. Sorensen prevede anzi che “lo spread si stabilizzerà, visto che questi sono più battibecchi interni al governo italiano che fattori che incidono sull’impegno dell’Italia nei confronti dell’Europa”.
Non tutti la vedono però allo stesso modo: c’è anche qualcuno che teme lo spettro Papeete sui bond italiani con Erjon Satko, strategist di Bank of America, che ha fatto notare che “il mercato è preoccupato per qualsiasi sviluppo che possa far tornare in Italia una politica euroscettica”.
Gli analisti di ING sono invece relativamente tranquilli:
“Il nostro team di economisti crede che le elezioni anticipate siano un esito improbabile delle tensioni attuali. Tutti gli altri scenari dovrebbero avere un effetto benigno, a nostro avviso, sui mercati. Al limite, il periodo compreso tra adesso e la formazione di un nuovo governo potrebbe fermare per un po’ eventuali nuovi acquirenti (della carta italiana). Tuttavia, l’Italia non ha bisogno di nuovi acquirenti per i suoi bond: gli acquisti da parte della Bce dovrebbero infatti eccedere di molto l’offerta netta di quest’anno. Di conseguenza, la quantità di bond disponibile per gli investitori privati diminuirà”.
Dal canto suo Equita SIM sottolinea che “i toni duri usati da Renzi contro il primo ministro rendono più difficile pensare a una ricomposizione dei rapporti e allo scenario di un Conte Ter sostenuto dagli stessi partiti di oggi”. Detto questo, la situazione rimane simile a quanto commentato ieri , ossia con molti scenari ancora possibili: 1) rapida crisi di governo che porti a un nuovo esecutivo sostenuto dalla stessa coalizione attuale, con o senza Conte come primo ministro; 2) governo senza Italia Viva e con il sostegno di senatori oggi appartenenti ad altri gruppi, oppure 3) un governo di unità nazionale. In tutti questi scenari – continua la SIM milanese nella sua nota giornaliera -pensiamo che le tensioni sullo spread possano essere limitate grazie al supporto degli acquisti della BCE, anche se aumenterebbero le preoccupazioni sull’efficacia dell’azione di governo. Se poi tutti questi scenari dovessero fallire, si andrebbe verso nuove elezioni, scenario che potrebbe invece creare tensione sullo spread ma che al momento giudichiamo ancora come il più improbabile”.
Il Sole dedica anch’esso una serie di commenti sull’effetto della crisi politica sullo spread e sui BTP nell’articolo “L’ipotesi patto di legislatura calma spread e Piazza Affari”:
“Fino a quando c’è la pandemia e le banche centrali sono presenti sul mercato come lo sono state fino ad ora, è difficile che una crisi politica possa davvero cambiare l’atteggiamento dei mercati – ha detto al Sole un grande investitore che ha optato per l’anonimato – Lo si è visto anche con la presa di Capitol Hill a Washington. Tanti investitori erano preoccupati per la reazione dei mercati, ma anche quel gesto non ha avuto alcun impatto”.
Idem Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte, che commenta le dichiarazioni rilasciate ieri dalla numero uno della Bce, Christine Lagarde:
“Christine Lagarde sta dicendo agli investitori di stare attenti a sfidare la Bce perché la banca centrale può aumentare la sua potenza di fuoco se serve. Il Pepp non funziona come i vecchi piani di acquisti di titoli della Bce, che avevano importi mensili predeterminati. In quel caso il mercato poteva fare calcoli su quante munizioni fossero ancora da usare in un determinato mese. Questa volta la Bce ha invece più flessibilità: il che significa che può aumentare le munizioni se serve». Deterrente forte contro la speculazione“.
Di fatto ieri Lagarde ha reiterato che la Bce potrebbe espandere i suoi programmi di stimoli monetari incentrati sugli acquisti di bond (il QE pandemico, PEPP, lanciato per contrastare gli effetti negativi della pandemia del coronavirus sull’economia dell’area euro), in caso di necessità (anche se ha aggiunto contestualmente chepotrebbe anche non utilizzare l’intero bazooka Pepp, che ha un valore complessivo di 1,850 trilioni di euro”