Piazza Affari male a fine ottava, FCA al tappeto nel giorno dell’addio (da lunedì ci sarà Stellantis sul Ftse Mib)
Brutto finale d’ottava per Piazza Affari che si uniforma al cattivo umore degli altri principali mercati azionari. In attesa di capire gli sviluppi della crisi di governo in Italia, il mercato ha accolto con freddezza l’annuncio da parte di Biden di un piano di stimoli da 1.900 mld di dollari. Delusione dalle vendite al dettaglio Usa. E’ poi partita l’earning season Usa con i conti di alcune big bancarie: bene JP Morgan e Citi, mentre ha deluso Wells Fargo.
In chiusura il Ftse Mib ha ceduto l’1,13% a 22.381,35 punti.
Tra i peggiori oggi i titoli oil, complice la discesa delle quotazioni del petrolio, con ENI scivolata indietro dell’1,9%. Male anche Tenaris con cali nell’ordine del 4%. Il titolo Tenaris risulta tra i tre titoli indicati da Barclays nella lista trimestrale ‘Conviction with Catalysts’ che hanno rating underweight e presentano potenziale ribasso medio del 17% rispetto agli obiettivi di prezzo indicati. Il 24 febbraio Tenaris diffonderà i conti del 4° trimestre 2020 e Barclays si attende che il management parlerà di una graduale ripresa delle vendite e si concentrerà sul mantenimento di free cash flow positivi; “tuttavia, ci aspettiamo anche che gli effetti negativi dell’aumento dei prezzi dell’acciaio entrino nella narrativa”, aggiunge il broker britannico.
Sugli scudi oggi Banca Mediolanum (+2,22%) promossa da neutral a buy da Goldman Sachs con target price a € 8,70 da 7,70 euro precedente. “Il mercato sta sottovalutando i potenziali guadagni di Banca Mediolanum e la sua crescita derivata dall’elevata esposizione ai mercati azionari, nonché dai suoi risultati operativi più forti del previsto nel 2020”, afferma la casa d’affari Usa che si aspetta una crescita degli utili che accelererà rispetto ai concorrenti grazie alla sua forte esposizione ai mercati azionari.
Tra le utility segno più per Enel (+0,3%) grazie al miglioramento del merito di credito deciso da Moody’s. Male invece Hera (-0,9%) dopo il rally susseguente alla presentazione del nuovo piano strategico quinquennale. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo Research Department, il nuovo Business Plan 2024 di Hera conferma ampiamente i pilastri strategici del piano precedente in termini di crescita e M&A, valorizzando i temi ESG e innovazione. Gli analisti dicono buy su Hera con tp a 4,7 euro e vedono un ulteriore rialzo degli obiettivi derivante da sinergie superiori al previsto, flessibilità finanziaria e operazioni innovative nel campo dell’economia circolare (per lo più relative a riciclaggio della plastica, produzione di idrogeno e biometano)”.
Infine, si segnala l’ultima giornata di quotazione per FCA che dice addio con una seduta opaca (-4,3%). Da lunedì il suo posto verrà preso da Stellantis, il gruppo che nasce in seguito alla fusione con PSA. Nel dettaglio domani, sabato 16 gennaio, la fusione tra FCA e Groupe PSA sarà formalmente completata. Ieri c’è stato lo stacco del dividendo straordinario di 1,84 euro per azione legato alla fusione con PSA. La famiglia Agnelli, che detiene il 28,7% delle azioni FCA tramite Exor, ha incassato la cifra record di 830 milioni di euro (calcoli Forbes). Post-fusione, Exor risulterà primo azionista di Stellantis con una quota pari al 14,4%. Il ruolo di presidente sarà ricoperto da John Elkann.