Wall Street guarda con favore all’inizio dell’era Biden: Nasdaq oltre +1%, boom Netflix. Tassi Treasuries di nuovo oltre l’1,1%
Wall Street scommette sulla nuova presidenza americana, nel giorno dell’insediamento del presidente Joe Biden alla Casa Bianca. La sessione è positiva, soprattutto tra i titoli hi-tech: alle 15.45 ora italiana, il Dow Jones sale dello 0,30% circa, oltre i 31.000 punti circa; il Nasdaq balza invece di oltre +1,3% oltre i 13.360 punti e lo S&P 500 sale dello 0,72% oltre i 3.820 punti.
Tornano a salire i rendimenti dei Treasuries, con quelli decennali che superano di nuovo la soglia dell’1,1% e quelli a 30 anni che si attestano all’1,847%.
Il Dollar Index cede lo 0,1% a 90,390, riportando nei confronti delle valute mondiali più importanti un trend negativo per la terza sessione consecutiva.
“Rimaniamo bearish sul dollaro – ha commentato alla Cnbc Ebrahim Rahbari, strategist del mercato forex presso CitiFX – il continuo atteggiamento dovish della Fed rimane un fattore importante, a nostro avviso”.
Nelle ultime ore il biglietto verde ha recuperato tuttavia terreno nei confronti della moneta unica, tanto che il rapporto euro-dollaro riporta una flessione dello 0,38% a $1,2081.
Gli investitori guardano all’inizio di una nuova era, dopo quella di Donald Trump, caratterizzata dalla guerra commerciale contro la Cina, l’acuirsi delle tensioni geopolitiche con l’Iran e il vento del populismo che è culminato nel feroce attacco a Capitol Hill da parte di alcuni sostenitori di Trump, lo scorso 6 gennaio.
Nelle ultime ore il sentiment dei mercati è stato sostenuto dall’atteggiamento dovish mostrato nella sua audizione al Senato dall’ex presidente della Fed Janet Yellen, scelta da Biden per ricoprire l’incarico di segretario al Tesoro.
L’appello “Act Big” di Yellen ha rinfocolato le speranze su una presidenza che punterà soprattutto sulla crescita, accantonando le preoccupazioni sul debito Usa. Già Biden ha annunciato un bazooka anti-Covid di $1,9 trilioni. Focus anche sulla stagione delle trimestrali a Wall Street.
Morgan Stanley ha annunciato di aver terminato il quarto trimestre del 2020 con utili e un fatturato migliori delle stime degli analisti, grazie alla solidità dei risultati delle divisioni di trading, investment banking e risparmio gestito. Il colosso bancario è destinato a crescere ulteriormente con l’acquisizione, annunciata nel febbraio del 2020, di E-Trade, piattaforma di trading online, per un valore di 13 miliardi di dollari e, anche, con l’acquisto di
Eaton Vance, società americana di gestione degli investimenti.
Il deal, aveva sottolineato il Financial Times, darà vita a uno dei colossi del risparmio gestito più grandi al mondo, con Morgan Stanley Investment Management che arriverà quasi a raddoppiare gli asset gestiti, a 1,2 trilioni di dollari. Tornando al bilancio, nel quarto trimestre dello scorso anno, gli utili di Morgan Stanley sono balzati del 51% a $3,39 miliardi, o $1,81 per azione, rispetto agli $1,27 per azione attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv. Il fatturato si è attestato a $13,64 miliardi, superiore di oltre $2 miliardi a quanto previsto dal consensus ($11,54 miliardi).
Così ha commentato il ceo James Gorman:
“Il gruppo ha riportato un trimestre molto forte, con risultati relativi all’intero anno da record, e una performance eccellente in tutti i tre business e aree”. Gorman ha aggiunto che Morgan Stanley sta lavorando “sulla strategia di lungo termine con le acquisizioni di E-Trade e Eaton Vance”. In rialzo il titolo, che avanza delL’1,8%.
Sul Nasdaq spicca il rally di Netflix, oltre +13%: ieri il gigante dello streaming ha comunicato con la diffusione del bilancio dopo la chiusura di Wall Street di aver superato la soglia di 200 milioni di abbonati: soltanto nel corso del quarto trimestre, gli abbonati al servizio di streaming del gigante americano sono cresciuti su base netta di 8,5 milioni di unità, permettendo alla società FANG di raggiungere e superare l’importante soglia psicologica.
Negativa invece Procter&Gamble, che scende dell’1,31%, dopo che la società ha annunciato di aver concluso il suo secondo trimestre fiscale (quarto trimestre dell’anno terminato lo scorso 31 dicembre) con un utile netto di $3,85 miliardi, o $1.47 per azione, in rialzo rispetto ai 3,72 miliardi, o $1,41 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.
Escluse le voci di bilancio straordinarie, l’utile per azione del colosso si è attestato a $1,64, meglio degli $1,51 per azione attesi dagli analisti di Refinitiv. Le vendite nette di Procter&Gamble sono balzate dell’8% a $19,75 miliardi, facendo meglio dei $19,27 miliardi dello stesso periodo del 2019. I risultati positivi hanno portato Procter&Gamble ad alzare le stime sugli utili e sul fatturato. Il gigante Usa dei prodotti al consumo prevede ora una crescita del giro d’affari compresa tra il 5-6% nell’anno fiscale 2021, rispetto al precedente outlook di una crescita del 3-4%.
Rivisto al rialzo anche l’outlook sull’attivo per azione su base adjusted, con la crescita prevista ora tra l’8% e il +10%, rispetto al precedente range di crescita atteso tra il 5% e l’8%. Il titolo avanza in premercato dello 0,50% circa. Ma il titolo perde terreno, dopo aver segnato un rialzo nel pre-market.