Mps, rumor sul capital plan da presentare alla Bce: ricapitalizzazione in tre tappe
Mps spera di convincere la Bce a dare la sua benedizione a un piano di ricapitalizzazione in tre tappe. E’ quanto emerge da un articolo di La Repubblica, che riporta alcune indiscrezioni sulle manovre in atto nella banca, che il Tesoro vuole come promessa sposa di UniCredit.
Al di là delle nozze – non imminenti visto che UniCredit è tutta impegnata a cercare il sostituto di Jean-Pierre Mustier – il Monte dei Paschi ha una scadenza molto imminente da rispettare: quella del 31 gennaio, giorno in cui dovrà informare la Bce su come procedere con il capital plan necessario a colmare un buco di bilancio stimato tra 2-2,5 miliardi.
Dall’ultimo comunicato diramato dalla banca senese, è emerso che il Consiglio di Amministrazione programmato per il prossimo 19 gennaio è stato posticipato al prossimo 28 gennaio. Il cda posticipato è quello in cui l’istituto esaminerà il piano di rafforzamento patrimoniale, che dovrà poi essere consegnato entro la fine del mese, per l’appunto, alla Bce.
Per ora si sa che il capital plan indicherà i fabbisogni di capitale (di medio termine e non limitati al CET1), che sono stati quantificati tra 2 miliardi e 2,5 miliardi.
In che modo procedere alla ricapitalizzazione? Andrea Greco di Repubblica scrive che Mps spera in un piano in tre tappe, “la prima in bond subordinati poi due in capitale, nel corso di tutto l’anno”.
Per la precisione, secondo le indiscrezioni, Mps punterebbe inizialmente a emettere un bond Mps subordinato Tier 1, per un valore di 500 milioni di euro; il restante fabbisogno di 2 miliardi di euro verrebbe coperto con un aumento di capitale da un miliardo di euro da lanciare in primavera e da un altro “aumento bis fino a un miliardo” da varare a fine anno.
Il quotidiano riporta come la crisi di governo che ha innegabilmente indebolito il governo Conte, trasformandolo in un governo di minoranza, starebbe già dispiegando i suoi effetti su Mps, secondo qualcuno:
“Come ha fatto notare l’azionista critico di Mps Bluebell scrivendo alla Commissione europea e alla Bce, nella cornice di aiuti di Stato agevolata introdotta lo scorso marzo, il Tesoro potrebbe mettere massimo altri 1,2 miliardi in Mps, come quota parte per ripianare le perdite dovute al Covid. E 1,2 miliardi sono meno degli 1,6 che equivalgono al 64% dei 2,5 allo studio”.
La prima fase della ricapitalizzazione con l’emissione di un bond Mps Tie 1 sarebbe stata considerata come strada più praticabile rispetto a un aumento di capitale imminente, per non sfidare i mercati a febbraio.
Andrea Greco scrive ancora, infatti, che troppe sono le incognite sul modo in cui il mercato recepirebbe una chiamata a febbraio quando ci sono ancora troppi punti oscuri sul dossier Mps-UniCredit. Inoltre, l’emissione “potrebbe pagare anche meno del 10% dato che gli altri (bond) subordinati Mps da due mesi sono risaliti molto”.