Effetto Draghi su Piazza Affari: Ftse Mib prende il largo con banche euforiche
Effetto Draghi su Piazza Affari. La Borsa di Milano si muove in forte rialzo, distaccando gli altri listini europei, in attesa che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferisca a Mario Draghi, l’ex governatore della Bce, l’incarico di formare un governo istituzionale. Ieri sera Mattarella si è appellato ai partiti per dare il via libera a “un governo di alto profilo” e ha convocato Draghi per oggi alle 12.00 al Quirinale. Gli ultimi sviluppi sul fronte politico italiano si inseriscono in un contesto di mercato positivo a livello internazionale, sulla scia di Wall Street, sostenuta dalla speranza sul piano di stimolo negli Stati Uniti e i risultati trimestrali superiore alle aspettative dei colossi tech Alphabet e Amazon.
E così, l’indice Ftse Mib galoppa, segnando un rialzo di oltre 2 punti percentuali in area 22.550 punti e proseguendo i guadagni dei giorni scorsi. Acquisti convinti oggi anche sull’obbligazionario, con il rendimento del decennale italiano sceso sotto lo 0,6% (minimo a 0,58%) e lo spread tra Btp e Bund sceso fino a 104 pb, in calo del 7% circa rispetto ai livelli della vigilia. Il nuovo governo Draghi “dovrebbe innanzitutto operare per un efficace e tempestivo utilizzo dei fondi del Recovery Fund e impostare alcune riforme strutturali per accelerare la traiettoria di crescita dell’economia”, commenta Luigi De Bellis, co-responsabile research team di Equita. In particolare, l’esperto spiega che la credibilità di Draghi a livello internazionale potrebbe spostare flussi di capitale sull’Italia.
Tra i titoli del paniere principale di Piazza Affari, in evidenza il comparto bancario con rialzi intorno a +5% per Intea Sanpaolo e Unicredit. Molto bene anche Bper +4,8%. Tra le più sensibili all’andamento dei titoli di Stato c’è anche Poste Italiane, che infatti sale del 5%. Scatenata anche Atlantia che balza in avanti di oltre il 5%, sulla speranza che un nuovo governo possa sciogliere i nodi su Aspi. In una intervista sul Sole24Ore, il fondo TCI, azionista di Atlantia con una quota del 10% circa, torna a sottolineare che l’offerta informale di CDP continua a sottovalutare Aspi, la cui valutazione corretta sarebbe di 11-12 miliardi per l’88% controllato da Atlantia. TCI chiede un ritorno alla normalità dei rapporti fra il governo e il gruppo Atlantia, considerato che sono passati quasi 3 anni dalla tragedia del ponte di Genova ed Aspi ha presentato al governo diverse proposte transattive.
Pochi i segni negativi del listino principale. In particolare, scivola Tenaris con un -1%. Debole Ferrari, sulla parità, dopo che ieri ha chiuso come peggior titolo (-2,97%). Il mercato ha accolto con freddezza i conti 2020, sostanzialmente in linea con le previsioni della società.