Ubi Banca: integrazione con Intesa pesa per 3,8 ml sui risultati, confermata per aprile
Sui risultati di Ubi Banca pesano gli oneri relativi all’integrazione con Intesa Sanpaolo, pari a circa 3,8 miliardi netti. L’integrazione è confermata per il mese di aprile.
Nel quarto trimestre del 2020, l’istituto ha registrato un utile netto di 39,1 milioni, caratterizzato, nel confronto con il trimestre precedente (44 milioni) da ricavi in crescita e costi in riduzione, ma anche da maggiori accantonamenti. I proventi operativi sono cresciuti a 916,7 milioni, il miglior risultato trimestrale dell’anno, grazie all’incremento del margine d’interesse (+3,5% vs 3trim) e delle commissioni nette (+4,1% vs 3trim). Prosegue il contenimento degli oneri operativi a 558,5 milioni (-15,5% vs 3trim), il livello trimestrale più basso dell’anno. Tali andamenti hanno portato a un risultato della gestione operativa in incremento di oltre il 63% a 358,2 milioni.
Per quanto riguarda i risultati sull’intero 2020, al netto degli impatti legati all’integrazione con Intesa, Ubi Banca ha registrato un utile netto a 254,7 milioni (rispetto ai 323 del 2019), influenzato tra l’altro dai costi collegati all’OPAS (circa 35 milioni netti) e dai maggiori
contributi sistemici (circa 13 milioni netti).
Includendo invece gli impatti straordinari principalmente legati all’integrazione con Intesa Sanpaolo, il 2020 si è chiuso con una perdita netta di 3.503,4 milioni rispetto a un utile netto di 233,1 milioni nel 2019, e il quarto trimestre con una perdita netta di 1.372,8 milioni (rispetto a una perdita di 2.314,8 milioni nel terzo trimestre dell’anno).