Enel chiude il 2020 con un Ebitda stabile a 17,9 mld, debito migliore delle attese
Indicazioni positive da Enel che ha snocciolato i risultati preliminari 2020. La maggiore blue chip di Piazza Affari ha mostrato un Ebitda sostanzialemente in linea con le stime di mercato e un debito migliore delle attese. I numeri dettagliati arriveranno il prossimo 18 marzo. Intanto gli analisti rimangono positivi sul titolo, con target price ambiziosi. Il titolo adesso viaggia in area 8,5 euro, distante dai picchi oltre i 9 euro testati nell’intraday in un paio di sedute lo scorso mese, prima di un corposo ritracciamento dettato anche dallo stacco dell’acconto dividendo di 0,175 euro lo scorso 18 gennaio. Il saldo da inizio anno è comunque ancora in positivo del 2% circa.
Tornando ai conti, Enel ha chiuso il 2020 con ricavi pari a 65 miliardi di euro, in diminuzione del 19,1% rispetto al 2019, per effetto del Covid, che ha ridotto la vendita e il trasporto di energia soprattutto in Spagna e Italia, e per l’evoluzione negativa dei tassi di cambio, in particolare in America Latina. L’Ebitda ordinario ammonta a 17,9 miliardi di euro, in linea con il 2019 e con le attese degli analisti. Enel ha beneficiato in particolare del buon andamento del business rinnovabili in Italia, Nord America e Spagna. Bene anche il termoelettrico grazie ai minori costi di procurement e ai maggiori margini unitari. L’indebitamento finanziario netto a fine 2020 è pari a 45,4 miliardi di euro, decisamente sotto i 48,7 miliardi attesi (la guidance era di 48-49 miliardi).
“Nel complesso ci sembrano indicazioni positive considerata la conferma della guidance, nonostante un andamento più sfavorevole delle currencies e i nuovi lockdown nel quarto trimestre, e il debito inferiore alle attese – sottolineano oggi gli analisti di Equita, che confermano una view positiva sul titolo, con rating Buy (acquistare) e target price a 9,3 euro.
In aggiunta ai risultati preliminari, Enel ha inoltre chiuso il primo importante accordo per la cablatura in fibra in Sudamerica. Attraverso la controllata Ufinet (Enel ha il 21% in partnership con Cinven e un’opzione a salire al 100% entro fine anno), il gruppo ha appena concluso un’intesa per la costituzione di una joint venture con il principale operatore telefonico di Bogotà, Etb, finalizzata a cablare la capitale colombiana. L’operazione prevede il collegamento Ftth di 2,5 milioni di utenze entro i prossimi tre anni con un investimento equivalente a circa 400 milioni di euro.
Tra gli analisti dominano i buy, c’è chi vede potenziale upside di quasi il 50%
In generale tra gli analisti dominano i buy sul titolo. Il consensus degli analisti su Bloomberg indica per il gruppo energetico italiano un coro di giudizi Buy (circa il 79,3%), il 13,8% è Hold, mentre solo 2 analisti dicono Sell (circa il 6,9%). In media per Enel gli analisti indicano un prezzo obiettivo a 9,37 euro, con potenziale upside di oltre l’11 per cento.
Tra i più ottimisti sulle prospettive di Enel c’è Goldman Sachs che per Enel indica un prezzo obiettivo ambizioso di 12,5 euro (il più alto target tra quelli monitorati da Bloomberg), ossia quasi il 50% sopra i livelli attuali. Enel figura anche nella convinction list dei ‘Climate Champions’ di Goldman Sachs insieme a EDP/EDPR e RWE. Goldman ha recentemente alzato anche la stima degli investimenti per il Green Deal UE del 50%, a 10.000 miliardi di euro. “Come recentemente dimostrato dai principali leader del settore (nel 2020 Enel e Iberdrola hanno aumentato la loro previsione sugli investimenti del 70 -85%), il settore dell’energia verde è ancora in forte accelerazione”, asserisce Goldman rimarcando che siamo solo all’anno 3 (su 30) della rivoluzione energetica.
JP Morgan indica invece un target price a 9,4 euro e ritiene il titolo del gruppo guidato da Francesco Starace “il modo più a buon mercato per prender parte alla crescita delle rinnovabili nel sud Europa”.