Spread BTP-Bund a 10 anni giù fino a 94 punti base con Draghi Effect. Saxo presenta l’occasione BTP a 30 anni
L’effetto Draghi continua a farsi sentire sugli asset italiani e in particolare sul mercato dei titoli di stato: oggi lo spread BTP-Bund a 10 anni è arrivato a capitolare fino a 94 punti base dopo che, nella giornata di ieri, era scivolato al di sotto della soglia psicologica dei 100 punti per la prima volta dalla fine del 2015.
Durante la sessione odierna, il differenziale a 10 anni è sceso fino a 94 punti base, a fronte di tassi decennali che sono calati fino allo 0,511%.
Dai giorni della crisi di governo, quando era tornato ad alzare la testa fino a 120 punti base circa, lo spread è sceso del 20%.
La discesa netta è arrivata con la notizia della decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di conferire l’incarico per la formazione di un governo all’ex presidente della Bce, Mario Draghi. Sui mercati il Draghi Effect si è fatto sentire subito.
Althea Spinozzi, strategist del reddito fisso di Saxo Bank, ha scritto tuttavia oggi che la “big story” non è rappresentata tanto dal “restringimento dello spread BTP-Bund a 10 anni, quanto dalla riduzione veloce e silenziosa dello spread BTP-Bund as 30 anni”.
“Nell’arco di due settimane appena – ha puntualizzato Spinozzi – i BTP a 30 anni hanno guadagnato il 4% e potrebbero salire di un altro 4% nel caso in cui lo spread (a scadenza trentennale) si dirigesse verso 120 punti base”.