CreVal torna al dividendo dopo aver chiuso il 2020 con utile più che raddoppiato
Ritorno al dividendo per Credito Valtellinese (CreVal) dopo un bilancio 2020 migliore delle attese con un utile netto più che raddoppiato. Guardando al futuro, l’istituto di Sondrio prevede un miglioramento ulteriore dei risultati e non esclude un rafforzamento della propria politica di remunerazione degli azionisti. Nessuna reazione in Borsa, con il titolo in leggero rialzo (+0,17%) a 11,9 euro.
Utile 2020 più che raddoppiato
CreVal ha chiuso il 2020 con un utile netto pari a 113,2 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ad un utile di 56,2 milioni registrato nel 2019. Il margine di interesse si è attestato a 340,2 milioni rispetto a 347,5 milioni registrati lo scorso anno, risentendo dell’ulteriore calo dei tassi Euribor. Le commissioni nette sono scese a 230,4 milioni rispetto a 249,1 milioni dello scorso anno, a causa di una minore operatività della clientela dovuta alle misure di lockdown poste in essere nel 2020 conseguenti all’emergenza sanitaria di Covid-19. Nel quarto trimestre 2020 il dato è però salito del 7% a 61,4 milioni rispetto al trimestre precedente.
I costi hanno evideniato un calo su base annua del 9%, consentendo di raggiungere con un anno di anticipo gli obiettivi di piano. Anche sul fronte della qualità del credito, si sono registrati notevoli miglioramenti in seguito alla riduzione dello stock di crediti deteriorati che a fine 2020 si assesta a –38%, grazie soprattutto alle cessioni di crediti deteriorati finalizzate nel corso dell’esercizio per oltre 800 milioni di euro, centrando l’obiettivo previsto a piano.
Per quanto riguarda la patrimonializzazione, Creval presenta un livello di solidità ulteriormente rafforzato, confermandosi ai vertici del sistema bancario italiano con un CET 1 ratio fully loaded pari al 19,6% in aumento di oltre 400 punti base rispetto al 31 dicembre 2019 e largamente superiore all’obiettivo di piano al 2023 (14,5%).
Il ritorno al dividendo: proposti 0,23 euro per azione
Alla luce di questa perofrmance, il consiglio di amministrazione di CreVal ha deliberato di sottoporre all’approvazione della prossima assemblea la proposta di distribuzione di un dividendo di 0,23 euro per ciascuna azione, per un importo complessivo pari a 16 milioni di euro, entro il limite massimo imposto dalla Bce. Il dividendo verrà staccato alla prima data utile successiva all’assemblea degli azionisti che come da calendario finanziario si terrà tra il prossimo 15 e 30 aprile. “Siamo tornati finalmente al dividendo e la nostra eccezionale posizione di capitale potrà orientarci in futuro anche verso una più ampia remunerazione dei nostri azionisti”, ha commentato Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Creval.
Prospettive future
Guardando al futuro, CreVal prevede un miglioramento dei risultati, nonostante le prospettive di crescita continuino ad essere condizionate dall’evoluzione della pandemia. I ricavi sono previsti in aumento sia sul fronte del margine di interesse sia delle commissioni. Sul fronte dei costi sono attesi ulteriori efficientamenti, grazie alle iniziative già poste in essere e all’ottimizzazione dei processi legati allo smart working e alla digitalizzazione. La qualità del credito continuerà ad essere oggetto di particolare attenzione tenuto conto anche dell’evoluzione attesa dello scenario macroeconomico. La posizione patrimoniale della banca è prevista ancora su livelli elevati. Sulla base di queste considerazioni CreVal si attende un’evoluzione positiva dell’utile netto, in un quadro di conferma della politica di dividendi prevista dal piano. “L’elevata posizione di capitale crea, inoltre, le condizioni per un ulteriore rafforzamento di tale politica in futuro, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalle autorità di vigilanza successivamente al 30 settembre 2021”, anticipa la banca.
Opa promossa da Crédit Agricole Italia: sinergie superiori
In relazione all’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni Creval promossa da Crédit Agricole Italia, gli advisor finanziari e legali incaricati dalla banca hanno fornito alcuni aggiornamenti relativi ai benefici, in termini di sinergie. L’importo stimato delle sinergie è infatti in media superiore a 100 milioni di euro al lordo delle imposte su base annua in termini di benefici a livello di conto economico per l’acquirente. Occorre poi tenere conto, hanno sottolineato gli advisor, che nella maggioranza dei casi viene fornita una stima delle sole sinergie di costo e, quindi, l’importo appare rappresentare una stima parziale dei possibili benefici. Alla luce di queste considerazioni, Creval ha tenuto a “ribadire che continuerà a operare con l’obiettivo di creare valore per tutti gli azionisti, non trascurando alcuna opzione strategica e valorizzando i risultati raggiunti dalla banca, riservandosi di effettuare ogni valutazione sull’Opa a seguito della pubblicazione del Documento di Offerta”.