Piazza Affari torna a scendere con le banche, Unipol scatta dopo i conti
Piazza Affari si muove in territorio negativo, insieme agli altri listini europei, in assenza di catalizzatori. Sullo sfondo continuano a rimanere le speranze per la campagna di vaccinazione in corso e il nuovo piano di stimolo negli Stati Uniti. Tuttavia, gli indicatori macro sono meno incoraggianti. Secondo i dati ufficiali rilasciati oggi, l’economia inglese ha subito una contrazione del 9,9% nel 2020, il calo più consistente nella storia moderna del paese, nonostante una crescita dell’1% osservata nel quarto trimestre. In Italia sale l’attesa per l’annuncio di Mario Draghi sullo scioglimento della riserva e la scelta dei ministri del nuovo esecutivo. Domani è previsto il giuramento e martedì la fiducia. Intanto procede spedita la stagione delle trimestrali societarie.
In questo contesto l’indice Ftse Mib si è mosso fin dai primi scambi sotto la parità e dopo l’avvio segna un -0,6% in area 23.180 punti. Tra i titoli del paniere principale di Piazza Affari, Unipol si mette in evidenza salendo dell’1,4% dopo aver riportato risultati 2020 migliori delle attese e proposto la distribuzione di un dividendo pari a 0,28 euro per ogni azione. Bene anche Buzzi Unicem e A2A che guadagna circa 1 punto percentuale.
Sul fronte opposto, scivola sul fondo del listino principale Atlantia con una flessione del 2,3%, seguita a ruota da Leonardo, in calo del 2%. Giù anche il comparto bancario, dopo i recenti guadagni, con Bper che cede l’1,5% insieme a Unicredit che prosegue la sua discesa (ieri ha chiuso con un -3%) in scia alla diffusione dei conti 2020, chiusi in perdita per 2,8 mld di euro. Male anche Banco Bpm, con un -0,9%, e Mediobanca (-1,3%).
Vendite anche su Eni (-1%) riflettendo il calo dei prezzi del petrolio dopo che l’Opec e l’AIE hanno alimentato dubbi sulla solidità della ripresa della domanda, nel corso del 2021. Le vendite sono scattate dopo che l’Opec ha avvertito che la domanda globale di petrolio recupererà nel corso del 2021 più lentamente di quanto inizialmente stimato. Poco prima l’Agenzia internazionale dell’Energia aveva fatto notare come, a livello mondiale, l’offerta di petrolio sia ancora superiore alla domanda, sebbene i vaccini anti-Covid-19 dovrebbero aiutare a sostenere la ripresa della domanda.