Verso la rete unica in Italia: CDP entra in TIM
Cassa Depositi e Prestiti si appresta a sedersi nel consiglio di amministrazione di TIM andando ad avallare l’attesa per uno sviluppo positivo che porti alla rete unica in Italia. Su proposta del presidente Salvatore Rossi, il consiglio di Telecom candiderà il presidente della Cassa Giovanni Gorno Tempini nella lista del management per il rinnovo del cda, che scadrà con l’assemblea del prossimo 31 marzo. CdP inoltre ha deciso di non esercitare la prelazione su Open Fiber, dove entrerà il fondo australiano Macquarie al 40%.
Come riporta Repubblica, nel corso del board straordinario, seguito da un consiglio di amministrazione di Cdp Equity, la Cassa ha infatti deciso di non esercitare la prelazione sul 40% di Open Fiber che Enel ha deciso di vendere a Macquarie, e di non far valore il suo diritto di gradimento sul fondo australiano sul punto di diventare socio di minoranza del gruppo. Così, Cdp potrà trattare direttamente con Enel l’acquisto fino al 10% della società della rete in fibra, e al tempo stesso negoziare col fondo australiano per la governance di Open Fiber.
Preview conti 2020 e target nuovo piano
Intanto, oggi durante il cda Telecom dovrà approvare i conti 2020 e il nuovo piano industriale. Il consensus indica ricavi 2020 in decisa contrazione a quota 15,7 miliardi di euro (dai 17,99 mld del 20219) ed ebitda reported a circa 7 miliardi di euro. Equita SIM si allinea sostanzialmente sul fronte ricavi (15,78 mld, -12% rispetto al 2019), mentre l’ebitda adj è visto a 6,25 mld e l’utile netto a 1,196 mld (+24%). Come target di piano, Equita si aspetta vendite nel 2021 quasi stabilizzate a livello domestico (ricavi da servizi -1%) e in crescita del 5% in Brasile (in valuta locale), EBITDA stabilizzato a livello domestico (flat) e in crescita del 5% in Brasile (in valuta locale). Come target 2021-2023, gli esperti della Sim milanese si aspettano sales CAGR domestico a +0,2% e in Brasile a +4,4% (in valuta locale), EBITDA AL CAGR domestico a +1% e in Brasile a +5% (in valuta locale).
Nell’assemblea inoltre il presidente Rossi dovrebbe presentare la lista del management per il cda del prossimo triennio, che potrà contare sul supporto sia di Vivendi (primo azionista al 24%) sia di Cdp (socia al 9,85%), e dovrà essere votata dall’assemblea del 31 marzo. Nella lista oltre il presidente Rossi figurano l’ad Luigi Gubitosi, l’ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, il suo braccio destro Frank Cadoret, il presidente di Cdp Gorno Tempini, quattro donne tra cui dovrebbero essere riconfermate Paola Bonomo (indipendente in quota Elliott), Giuseppina Capaldo (indipendente in quota Vivendi), Marella Moretti (indipendente in quota Vivendi) e un’altra donna di standing con i requisiti di indipendenza, forse Ilaria Romagnoli, esperta di wealth management con un passato in Rothschild e Intesa. Infine Rossi avrebbe cercato un manager italiano di standing internazionale con i requisiti di indipendenza che di fatto andrebbe a sostituire Michele Valenzise, in quota Vivendi. La scelta poterebbe ricadere su Luca De Meo, numero uno di Renault.