Wall Street si sfiamma post rally Fed, futures giù. Tassi Treasuries 10y su fino al 2,97%, focus su dollaro
A Wall Street si sfiamma del tutto l’entusiasmo post annuncio tassi Usa da parte della Fed, che ieri ha portato il Dow Jones a chiudere con un balzo di oltre 900 punti. Ieri il Fed-Day è culminato nell’annuncio della banca centrale americana, che ha alzato i tassi, come da attese, di mezzo punto percentuale (+50 punti base) al nuovo range 0,75%-1%.
Si tratta della stretta monetaria più forte degli ultimi 20 anni, dal 2000, che conferma la lotta della banca centrale Usa contro l’inflazione galoppante.
La Fed ha indicato anche l’intenzione di iniziare a ridurre il bilancio monstre da $9 trilioni, gonfiato dai suoi precedenti acquisti di Treasuries e altri asset.
Nel corso della conferenza stampa successiva all’annuncio dei tassi, Powell ha ripetuto più volte che l’inflazione “è davvero troppo alta”, sottolineando che sul tavolo della Fed ci sono altri rialzi dei tassi di 50 punti base. Powell ha rassicurato i mercati affermando che una stretta di 75 punti base “non è qualcosa che la Commissione sta considerando in modo attivo”. I mercati hanno accolto con favore soprattutto la frase con cui il numero uno della Fed ha detto che una stretta di 75 punti base “non è qualcosa che la Commissione sta considerando in modo attivo”. E così ieri lo S&P 500 è salito di quasi +3% a 4,300.17; il Dow Jones Industrial Average è volato di 932,27 punti, o +2,81% a 34.061,06, il Nasdaq Composite è balato del 3,19% a 12.964,86. I futures indicano tuttavia la fine dell’euforia: quelli sul Dow Jones scendono di oltre 120 punti (-0,37%), a 33.846 punti; quelli sullo S&P 500 cedono lo 0,54% a 4.272 punti, mentre più penalizzati sono i futures sul Nasdaq, che arretrano di oltre lo 0,70%. Attenzione ai tassi decennali sui Treasuries Usa che, subito dopo l’annuncio della Fed, sono saliti al 2,97%, e che ora viaggiano in rialzo ma riducendo i guadagni al 2,952%. L’euro è sotto pressione, in ribasso sul dollaro dello 0,20% a $1,0599. Il dollaro recupera terreno, ma subito dopo le parole di Powell si è indebolito: il Dollar Index è sceso dai massimi degli ultimi 20 anni fino a 102,450, per poi rimbalzare a 102,81.