Eni scavalca muro dei 10 euro con boom petrolio, titolo segna +75% da minimi di fine ottobre
Settore oil ancora sugli scudi oggi grazie al nuovo rush del petrolio dopo la decisione a sorpresa dell’Opec+ di mantenere stabile la produzione di aprile. Solo la Russia e il Kazakistan potranno aumentare la produzione rispettivamente di 130.000 e 20.000 bl/d. L’Arabia Saudita ha anche indicato che estenderà la sua riduzione volontaria della produzione di 1 milione di barili al giorno. Il Brent sale di oltre il 2% sopra quota 68$, sui massimi da inizio 2020; rialzo analogo per il WTI che si è portato oltre i 65$. La prossima riunione Opec+ è prevista per il 1 aprile per discutere i livelli di produzione per maggio.
Fiammata del petrolio che fa bene a ENI che sale oggi di un altro 2% circa portandosi di slancio sopra la soglia dei 10 euro (top intraday a 10,126 euro), livello che non valicava dal marzo 2020. nell’ultimo mese ENI segna oltre +17%, che è anche il suo saldo YTD. Dai minimi pluriennali a 5,73 euro toccati lo scorso ottobre, ENI è risalita di ben il 75%.