Bagno di sangue a Wall Street con crollo Nasdaq -5% scatena sell off su borsa Hong Kong: tonfo -3,6%
Bagno di sangue sui mercati azionari globali, dopo il giovedì nero di Wall Street, che ha visto il Nasdaq capitolare del 5%, dopo che alcuni dati sono tornati a rinfocolare il timore dell’inflazione e dunque, nuovamente, di interventi più aggressivi da parte della Fed di Jerome Powell.
Ironia della sorte, proprio il numero uno della banca centrale aveva rassicurato i mercati, l’altro ieri, dopo il rialzo dei tassi di 50 punti base annunciato dalla Federal Reserve, sul fatto che una stretta monetaria di 75 punti base non fosse sul tavolo.
Fattore che, sempre l’altro ieri, nel Fed Day, aveva fatto volare il Dow Jones di oltre 900 punti e il Nasdaq e lo S&P 500 del 3% circa.
E invece, nel Day After della Fed, su Wall Street si è abbattuto un pesante sell off.
A riportare il pessimismo sulla borsa Usa sono stati i dati macro diffusi in giornata. Dati che hanno fatto scattare di nuovo l’alert sull’inflazione americana, che corre al ritmo più forte in 40 anni.Balzo del costo unitario del lavoro Usa nel primo trimestre dell’anno, ben oltre le attese. Stando ai dati preliminari, il dato è volato dell’11,6%, oltre il +9,9% atteso dal consensus. In picchiata la produttività degli Stati Uniti che, nello stesso arco temporale, ha riportato il calo più forte dal 1947, scendendo del 7,5%, ben oltre il ribasso atteso pari a -5,4%.
Il boom dei costi unitari del lavoro ha rinfocolato i timori sull’impennata dell’inflazione negli Stati Uniti.
Ha reagito prontamente il mercato dei Tresuries Usa, con i tassi decennali che hanno superato di nuovo la paventata soglia del 3%, oltrepassata già l’altro ieri in attesa dell’annuncio della Fed e ancora prima nella sessione di lunedì.
Tra i titoli protagonisti Twitter e Tesla, dopo che David Faber della Cnbc ha riportato che Elon Musk ricoprirà temporaneamente la carica di ceo di Twitter dopo il completamento dell’acquisizione del social network lanciata dal fondatore di Tesla per un valore di $44 miliardi.
L’attuale numero uno del colosso produttore di auto elettriche TSLA dovrebbe ricoprire l’incarico per qualche mese, si legge in un articolo della Cnbc.
Il titolo Twitter è salito di oltre +2% a Wall Street, mentre Tesla è crollata di oltre -8%.
L’altro ieri, la Fed, come da attese, ha alzato i tassi di mezzo punto percentuale (+50 punti base) al nuovo range 0,75%-1%. Si tratta della stretta monetaria più forte degli ultimi 20 anni, dal 2000, che conferma la lotta della banca centrale Usa contro l’inflazione galoppante.
La Fed ha indicato anche l’intenzione di iniziare a ridurre il bilancio monstre da $9 trilioni, gonfiato dai suoi precedenti acquisti di Treasuries e altri asset.
Nel corso della conferenza stampa successiva all’annuncio dei tassi, Powell ha ripetuto più volte che l’inflazione “è davvero troppo alta”.
L’assenza di sorprese hawkish aveva però calmato i mercati che comunque prezzano, stando ai dati di CME Group, tassi che saliranno al range compreso tra il 2,75% e il 3% entro la fine dell’anno.
La diffusione dei dati macro ha rialimentato la paura degli investitori, complice anche il balzo dei tassi sui Treasuries a 10 anni, tornati a schizzare oltre il 3%.
Effetto contagio sulle borse asiatiche, con Hong Kong che soffre un calo fino a -3,6% circa. Le vendite si abbattono sui titoli hi-tech, come Tencent, Alibaba (fino a oltre -6%) e Meituan, che crolla di oltre -5%.
L’indice settoriale Hang Seng Tech index cede più del 5%.
Smobilizzi anche sui titoli delle auto elettriche, con Xpeng che scivola di oltre -10% e Nio che affonda di oltre -11%.
Riapre la borsa di Tokyo, che invece si conferma eccezione positiva, con un rialzo dello 0,64%.
Ieri il Dow Jones è capitolato di oltre 1000 punti, -1.063,09 punti — o -3,12% — a 32,997.97. Lo S&P 500 è precipitato del 3,56% a 4.146,87 e il Nasdaq è crollato di quasi -5%, -4,99% a 12.317,69 punti.
Il Dow Jones e il Nasdaq hanno hanno sofferto la peggiore seduta dal 2020. Lo S&P è affondato del 3,56%, riportando la seconda peggiore sessione del 2022.
I futures sugli indici Usa non indicano un recupero, dopo il bagno della vigilia: quelli sul Dow Jones scendono dello 0,09%, quelli sullo S&P 500 arretrano dello 0,15% e quelli sul Nasdaq fanno -0,20% circa. Apple ha perso ieri oltre il 5,5%, Tesla -8%% e Amazon.com il 7,5%.