Borsa Milano torna a correre, Banco Bpm in volata su ipotesi M&A nel comparto bancario
Dopo un inizio di settimana fiacco, Piazza Affari ritrova vigore, insieme alle altre Borse europee, in scia ai guadagni di Wall Street (Dow Jones e S&P500 su nuovi massimi storici) e dei listini asiatici. Sui mercati prevale l’ottimismo per la ripresa economica nonostante i timori per un’accelerazione dell’inflazione e le preoccupazioni sul fronte vaccino. Germania e Francia per prime, seguite poi dall’Italia, hanno deciso di interrompere la somministrazione del vaccino Astrazeneca in via precauzionale, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema.
Occhi puntati sulla riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, che si apre nella giornata di oggi, per concludersi domani con l’annuncio sui tassi, che dovrebbero rimanere ancora inchiodati allo zero. Alcuni analisti prevedono che la banca centrale americana rivedrà al rialzo l’outlook sul Pil Usa a seguito del bazooka fiscale da 1,9 trilioni di dollari firmato dal presidente americano Joe Biden la scorsa settimana. Giovedì si riunirà anche la Banca d’Inghilterra e venerdì sarà la volta della Banca del Giappone.
In questo quadro l’indice Ftse Mib segna un rialzo di circa mezzo punto percentuale (+0,6%) a 24.288 punti, dopo che ieri ha chiuso con un debole +0,11%. Tra i titoli del paniere principale, bene il comparto bancario con Banco Bpm che sale in vetta al listino con un balzo di oltre il 4% in area 2,37 euro, seguita da Bper Banca e Mediobanca, in rialzo rispettivamente del 2,8% e dell’1,9%. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore, Unicredit potrebbe tornare a guardare con interesse a Mediobanca, dopo la sua uscita di due anni fa, facendo sfumare il deal Mps-UniCredit. E chissà che i nuovi assetti in UniCredit e Mediobanca sostituiscano anche l’opzione di un M&A con Banco Bpm.
Acquisti anche su Leonardo che prosegue la sua corsa, avanzando di due punti percentuali in area 7,9 euro, dopo che ieri ha lanciato l’Ipo di una quota di minoranza di azioni ordinarie della controllata DRS a Wall Street. La fascia di prezzo individuata è compresa tra 20 e 22 dollari per azione.
Sul fronte opposto, invece, Terna scivola sul fondo del listino con un -0,8% riprendendo fiato dopo il balzo della vigilia (+4,7%). Debole Azimut (-0,5%) che non si scalda sull’accordo firmato ieri per acquisire il 51% del capitale di Kaan Capital, società di asset management e advisory indipendente specializzata nell’azionario messicano. Seduta fiacca per i testimonial del settore oil (-0,5% Saipem) in concomitanza con il ritracciamento dei prezzi del petrolio.