Notizie Notizie Italia La primavera fa bene a Piazza Affari, sprint di Ferrari e Poste sul Ftse Mib. Male Bper

La primavera fa bene a Piazza Affari, sprint di Ferrari e Poste sul Ftse Mib. Male Bper

22 Marzo 2021 17:39

Parte con il piede giusto la nuova settimana sui mercati. La prima seduta di primavera ha visto il Ftse Mib segnare in chiusura un progresso dello 0,26% a quota 24.262. L’indice guida di Piazza Affari è reduce da tre settimane consecutive in rialzo. Oggi pochi spunti di rilievo con investitori rassicurati dal ritracciamento dei rendimenti dei Treasuries USA dopo il picco di venerdì scorso. Calo dei rendimenti che ha dato respiro ai titoli growth con il Nasdaq ben intonato a Wall Street.

STM corre, Ferrari di più 

A Milano gli acquisti hanno premiato STM (+3,89% a 32,02 euro), principale testimonial tech del listino italiano. Il colosso italo-francese dei semiconduttori ha staccato oggi una cedola trimestrale di 0,042 dollari, la prima delle quattro previste nel 2021. Quest’anno STM ha tagliato il dividendo da 0,24 a 0,168 euro anche se il CdA ha proposto di considerare a settembre un eventuale aumento della cedola fino a un massimo di 0,24 $. Sempre oggi Credit Suisse ha confermato la valutazione outperform su STM con target price a 39 euro rimarcando come il gruppo abbia sovraperformato il settore dei semiconduttori per auto negli ultimi 4 anni e il management punta a estendere questa tendenza nei prossimi anni.

Il miglior titolo di giornata sul Ftse Mib è stato Ferrari, con titolo tornato di slancio sopra quota 170 euro con close a +4,87%. Gli investitori attendono ancora il nome del nuovo ceo e crescono le aspettative positive per una veloce normalizzazione post-Covid negli Usa, un mercato chiave per il Cavallino. Tra una settimana intanto prende il via il campionato di F1.

E’ tornato a salire oggi il titolo Poste Italiane (+1,6% a 10,5 euro) dopo le prese di profitto di venerdì scorso nel giorno della presentazione del nuovo business plan al 2024. Oggi gli analisti di Equita SIM hanno rivisto al rialzo la valutazione su Poste del 19% a 12,6 euro principalmente come risultato di una valutazione positiva per M&P (€0,1 per azione vs -1,4 ps prev.) con la divisione ancora in perdita nei prossimi 4 anni ma in utile dal 2025. Il piano “2024 Sustain & Innovate” prevede ricavi in aumento a 12,7 miliardi nel 2024, con un tasso annuo di crescita annuo (Cagr) del 3%, grazie al contributo di tutti i segmenti di business. L’utile netto è visto in rialzo a 1,6 miliardi nel 2024, con un Cagr del 6% e un +33% rispetto al 2020. Poste ha indicato per il 2021 un dividendo per azione iniziale di 0,55 euro, in aumento del 14% rispetto al 2020 (payout ratio del 60%) e poi una crescita costante del 6% annuo al 2024.

Male Saipem, banche e TIM

Vendite invece su Saipem (-1,48%) nonostante la commessa da oltre un miliardo di dollari relativa al North Field Production Sustainability Pipelines Project, in Qatar.

Male anche i titoli bancari: Bper (-2,51%) e Unicredit (-1,17%) danno seguito alla pessima seduta di venerdì scorso. Nel weekend ha continuato a tenere banco il discorso M&A con gli operatori di mercato che attendono le mosse di Unicredit una volta che a metà aprile inizierà il suo lavoro il nuovo ceo Andrea Orcel.

Infine, segno meno per Telecom Italia (-1,44%) che non riesce a risollevarsi dopo il tonfo del 7% di venerdì scorso sui timori di una frenata sul progetto rete unica. Gli analisti di Equita SIM ritengono che la reazione di venerdì del titolo sia stata eccessiva rispetto alle prese di posizione del governo che anzi ribadiscono la strategicità del progetto rete unica, chiedendo un’accelerazione alle parti in causa, lasciando al più qualche incertezza sulla formula relativa alla governance individuata dalle parti e avallata dal precedente esecutivo. “Ci aspettiamo una serie di chiarimenti in risposta alla pressione del governo nelle prossime settimane. La realizzazione della rete unica rappresenta uno dei catalyst sul titolo”, argomenta la sim milanese. Già venerdì il ministro Giorgetti ha chiarito di non essere contro la rete unica, ma anzi di vedere la necessità di un’accelerazione sul dossier. Il ministro ha sottolineato anche l’importanza del controllo pubblico sull’asset, un tema che potrebbe essere soddisfatto dagli accordi di governance stipulati tra CdP e TIM l’estate scorsa o potrebbe indicare maggiori richieste da parte del governo sul tema del controllo dell’asset.