Borsa Tokyo chiude in calo -1,30%, bene Sidney dopo annuncio Reserve Bank of Australia
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in ribasso dell’1.30% a 29.696,63 punti. Focus sul dato relativo alle spese delle famiglie giapponesi del mese di aprile, che sono scese del 6,6% su base annua, deludendo le attese, che erano per una flessione limitata a -5%. Il dato è peggiorato rispetto al calo pari a -6,1% di gennaio, a causa delle nuove misure di restrizione-lockdown che hanno colpito l’area metropolitana di Tokyo e altre per arginare i contagi da coronavirus.
Contrastate le borse dell’area Asia Pacifico, con la borsa di Sidney in rialzo dello 0,85% circa dopo che la Reserve Bank of Australia ha annunciato di aver lasciato invariati i tassi principali di riferimento allo 0,10%, in linea con le attese degli analisti. Shanghai quasi piatta con -0,09%, balza invece Hong Kong con +1,97%, mentre Seoul fa +0,15%.
Focus anche sull’indice Pmi servizi della Cina compilato congiuntamente da Caixin-Markit, salito a marzo a 54,3 punti, facendo decisamente meglio dei 52,1 punti attesi e dei 51,5 punti precedenti.
In particolare, sia l’attività di business che le vendite sono salite a un ritmo più veloce, a fronte di un’occupazione tornata a crescere. La fiducia delle imprese è volata inoltre al record in più di un decennio.
Il Pmi Composite di marzo è stato pari a 53,1, meglio dei 51,7 punti precedenti. I dati confermano la fase di espansione dell’attività economica cinese, in quanto i valori sono superiori ai 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e di espansione (valori al di sopra).
La scorsa settimana è stato diffuso il Pmi manifatturiero cinese compilato sempre congiuntamente da Caixin e Markit, che si è attestato a marzo al livello più basso in quasi un anno, a 50,6 punti. Il dato è stato inferiore ai 51,4 punti attesi e ha riportato un indebolimento rispetto ai precedenti 50,9 punti di febbraio.
Futures Usa in lieve calo, dopo la chiusura positiva di Wall Street alla vigilia.
La borsa ha beneficiato del report occupazionale Usa diffuso venerdì scorso, che ha messo in evidenza una creazione boom di posti di lavoro pari a +916.000 unità nel mese di marzo, al record dall’agosto del 2020, a fronte di un tasso di disoccupazione che è sceso al 6%.
Il dato sulla creazione di nuovi posti di lavoro è stato decisamente migliore delle stime, con gli analisti di Dow Jones che avevano previsto un aumento di 675.000 unità. Il tasso di disoccupazione è stato invece in linea con le previsioni, pari appunto al 6%.
Il mese di aprile è iniziato bene per Wall Street, con lo S&P 500 che, lo scorso giovedì, ha superato per la prima volta nella sua storia la soglia di 4.000 punti, portando il suo guadagno da inizio anno a +7%.
Sulla borsa Usa, un importante assist è arrivato dall’annuncio del piano sulle infrastrutture di Joe Biden, del valore di $20 trilioni, che sarà finanziato con un aumento delle tasse corporate al 28%.
Rimane l’ansia per il trend dei tassi dei Treasuries e per il rischio che la Fed ritiri le misure di stimoli monetari prima delle attese.