Coinbase pronta a capitalizzare su febbre Bitcoin. Pronta a sbarcare sul Nasdaq ma senza classica Ipo
Il giorno tanto atteso per gli amanti del cripto universo è arrivato: dopodomani, mercoledì 14 aprile, sbarcherà a Wall Street Coinbase, la società che gestisce la piattaforma dove è possibile scambiare tutte le criptovalute che hanno corso legale in 32 paesi del mondo.
Il debutto, che avverrà sul Nasdaq, inaugurerà probabilmente un nuovo trend tra gli addetti al settore. Alla borsa starebbe guardando infatti anche la start up Kraken, quarta piattaforma di di scambio delle monete digitali più grande al mondo per volume di trading, che conta più di 6 milioni di clienti.
Riguardo allo sbarco di Coinbase, Cnbc aveva riportato alla metà di marzo che la società avrebbe una valutazione implicita di $68 miliardi, calcolata in base al prezzo medio delle azioni ponderato per i volumi scambiati (VWAP) che è stato riportato nel prospetto S-1.
Ma attenzione al gap tra le varie stime sulla valutazione che vengono snocciolate dagli analisti. C’è per esempio la società di ricerca sugli investimenti New Constructs, che ritiene che la valutazione della piattaforma di scambio di criptovalute dovrebbe essere, per l’appunto di $18,9 miliardi, mentre c’è Delphi Digital, gruppo di ricerca sugli asset digitali, che ha calcolato una capitalizzazione compresa tra $160 e $230 miliardi.
Per la società di brokeraggio DA Davidson, la capitalizzazione è invece di $90 miliardi. Così si legge nella nota di Delphi: “Il prezzo di COIN fluttuerà in modo significativo a seconda della forward guidance e delle aspettative di crescita, così come del multipli di valutazione. Non è irragionevole pensare che l’azione potrà essere scambiata a un valore vicino a 15-20 volte il fatturato forward, fattore che implicherebbe una capitalizzazione compresa tra $172 e $230 miliardi”.
Per avere un’idea di come l’outlook sia positivo, basta pensare che, stando ai dati di PitchBook, Coinbase valeva, nell’ottobre del 2018, $8 miliard. Coindesk scrive che riuscire a mantenere una valutazione elevata dipenderà dalla capacità di Coinbase di attrarre milioni di nuovi utenti. A tal proposito, Delphi ha ricordato che il numero degli utenti confermati è salito del 23% tra il 2018 e il 2019 e di un altro +34% tra il 2019 e il 2020, raggiungendo quota 43 milioni nel quarto trimestre del 2020 (il conto è balzato poi a 56 milioni alla fine di marzo 2021, secondo la earning call di Coinbase del 6 aprile scorso).
Sarà una settimana cruciale per gli entusiasti del cripto-universo. Un assaggio lo hanno avuto già nelle ultime ore, con i prezzi del Bitcoin schizzati oltre la soglia di $60.000, fino a $61.222,22 nella giornata di sabato, a fronte del record testato dall’Ethereum. Il valore del Bitcoin è salito di ben +116% dal minimo dell’anno, testato lo scorso 4 gennaio, a $27,734. La soglia dei $60.000 è stata toccata per la prima volta lo scorso 13 marzo, quando la moneta digitale è volata fino al record assoluto di $61.781,83 sulla piattaforma Bitstamp, appena dopo l’apposizione della firma del presidente americano Joe Biden al piano di stimoli fiscali anti-Covid-19 da $1,9 trilioni.
Niente Ipo: lo sbarco in Borsa con la quotazione diretta
Il debutto di Coinbase al Nasdaq non avverrà attraverso una classica operazione di Ipo, ma con una quotazione diretta. Per capire la differenza, come spiega il sito di IG.com , la quotazione o la vendita diretta (Direct listing) “permette a una società di quotare le proprie azioni in borsa senza un sottoscrittore. Tale modalità viene scelta dalle aziende che non vogliono emettere nuove azioni ma, al contrario, preferiscono che i loro azionisti possano vendere le proprie quote al pubblico. Le quotazioni dirette possono avere tempistiche decisamente più brevi rispetto alle IPO, costi minori e il valore delle posizioni degli azionisti della società non diminuisce. Spotify è un esempio di società che ha optato per la quotazione diretta”.
Un articolo della Cnbc ricorda anch’esso che la “quotazione diretta è un’alternativa all’Ipo, e comporta che gli investitori e i dipendenti convertano le loro partecipazioni in un’azione che poi verrà quotata sul mercato”.
Viene fatto notare come, negli ultimi anni, i fondatori (delle società) siano diventati sempre più disincantati nei confronti del processo delle Ipo, scatenando così il boom delle quotazioni dirette e delle SPAC (anch’esse oggetto di diverse polemiche, se si ricorda l’articolo di Forbes SPAC Mafia).
A scegliere la strada della quotazione diretta sono state, oltre a Spotify, società come Roblox, Slack e Palantir, tutte sbarcate al New York Stock Exchange. Coinbase sarà invece la prima importante quotazione diretta sul Nasdaq (ticker COIN).
La popolarità di Coinbase si spiega con il successo del Bitcoin e delle altre criptovalute che, forti dell’assist e dell’interesse da parte degli investitori istituzionali, hanno visto i loro valori gonfiarsi negli ultim i mesi. Coinbase è di fatto una piattaforma online, che consente l’incontro tra la domanda e l’offerta degli investitori retail.
Per gli utenti più esperti, il gruppo offre una piattaforma di trading che porta il nome di Coinbase Pro, che presenta diversi grafici che permettono all’investitore di approfondire le proprie conoscenze sul mercato cripto; tra le offerte c’è anche un servizio gratis di wallet che consente agli utenti di conservare in modo sicuro le loro monete digitali. La piattaforma conta più di 43 milioni di utenti che fanno trading sugli asset digitali da più di 100 paesi al mondo. Con la quotazione diretta, Coinbase dovrebbe offrire quasi 115 milioni di azioni ordinarie di Classe A.
Michael Hewson, Chief Market Analyst presso CMC Markets UK, ha ricordato che “la società ha presentato tre diversi scenari per l’anno, con quello più ottimistico che prevede 7 milioni circa di utenti mensili, lievemente al di sopra degli attuali 6,1 milioni che fanno transazioni su base mensile. Come risultato della quotazione diretta – ha detto Hewson – la società prevede spese nel secondo trimestre di $35 milioni”.
Gli ultimi risultati di Coibase hanno mostrato che nel primo trimestre la società ha incassato un utile compreso tra $730 e $800 milioni, più del doppio rispetto a tutto quello che ha guadagnato nell’intero 2020.