Mps, per UniCredit scelta M&A ‘obbligata’? Titolo scatta oltre +2% ma per analisti KBW vale la metà
L’apertura di UniCredit verso le “operazioni straordinarie” fa da assist oggi ai titoli delle principali banche quotate sull’indice Ftse Mib. Dopodomani sarà l’Orcel Day, il giorno in cui il ceo designato Andrea Orcel si insedierà ufficialmente in Piazza Gae Aulenti, una volta ottenuto il sì degli azionisti, nel giorno dell’assemblea ordinaria e straordinaria. Il mercato conoscerà il piano Orcel soltanto dopo la fine dell’estate, stando a quanto riportato dai broker dopo la call con il management di qualche giorno fa, ma qualche anticipazione è arrivata con le risposte che il cda di UniCredit ha dato alle domande pre-assembleari poste dagli azionisti.
“Analizziamo e valutiamo costantemente il nostro portafoglio di attività, al fine di individuare opportunità di ottimizzazione o di crescita. In caso di operazione di natura straordinaria, ne daremo tempestivamente informazione al mercato nel rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili”, si legge nella risposta alla domanda 19, che chiede: ‘Avete in progetto nuove acquisizioni e/o cessioni?’
Dalle dichiarazioni si evince chiaramente come Piazza Gae Aulenti non escluda operazioni straordinarie, e l’attenzione del mercato va subito al tema del risiko bancario, dunque a eventuali operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) a cui Orcel potrebbe star già guardando: un matrimonio con Mps, oppure con Banco BPM.
Non per niente il titolo Mps scatta al rialzo, salendo oltre +2%, nonostante il giudizio di KBW, secondo cui l’azione “è destinata a sottoperformare il mercato”.
Secondo gli analisti il titolo Mps vale infatti 0,6 euro, quasi la metà delle quotazioni correnti a Piazza Affari. Il titolo sale oggi attorno a 1,17 euro. Mps viene definita inoltre top underperform.
Bene anche UniCredit +0,63%, Bper +0,66%, Banco BPM +0,68%, Intesa SanPaolo +1,28%, a fronte dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, che avanza dello 0,54% circa.
Occhio anche a quanto riferito al Financial Times da una fonte illustre, ovvero da un banchiere che venne sondato dal cacciatore di teste Spencer Stuart per il ruolo di AD di UniCredit, poi affidato a Orcel:
“Monte dei Paschi è una priorità per il presidente di UniCredit (Padoan) e per l’Italia. Non c’è un’altra banca (a parte UniCredit) che potrebbe rilevarla”.
Un altro banchiere, che conosce Oercel da più di 30 anni, ha affermato che un deal con Mps rappresenterebbe un “clean-up trade” per Orcel, visto che fu lui stesso l’artefice dell’operazione con cui Mps acquistò Antonveneta da Santander nel 2007, per 9 miliardi di euro (più 7 mld di debiti fidejussori), alla vigilia della crisi finanziaria: un accordo che molti ritengono all’origine dei continui problemi della banca senese.