Wall Street: alt Fda a J&J gela titoli post-lockdown, le Big Tech sostengono invece il Nasdaq
Wall Street guardinga dopo la notizia della decisione dell’FDA (Food and Drug Administration) di raccomandare agli stati americani la sospensione dell’utilizzo del vaccino Johnson & Johnson nelle vaccinazioni.
Il titolo Johnson & Johnson riduce le perdite a -2% circa dopo il -3% immediatamente successivo alla notizia. Il Dow Jones perde lo 0,48% a 33.582 punti; lo S&P 500 è piatto attorno a 4.127, mengre il Nasdaq Composite fa meglio rispetto agli altri principali indici azionari Usa, balzando dello 0,72% a 13.591 punti, grazie ai buy che interessano le Big Tech come Apple, Amazon e Netflix.
Focus sul dato chiave della sessione odierna, quello dell’indice dei prezzi al consumo Usa, termometro cruciale dell’inflazione, che è salito a marzo dello 0,6% su base mensile e del 2,6% su base annua, più delle attese. Gli economisti intervistati da Dow Jones avevano previsto un rialzo su base mensile dello 0,5% e del 2,5% su base annua.
La notizia non ha però rinfocolato i timori su un’accelerazione troppo brusca dell’inflazione, tutt’altro: i tassi sui Treasuries decennali sono in calo all’1,65%. Venduto inoltre il dollaro, fattore che permette all’euro di rialzare la testa e di superare di nuovo la soglia di $1,19, a $1,1939.
Così lo strategist di Deutsche Bank Jim Reid ha scritto in una nota: “C’è l’aspettativa diffusa secondo cui l’inflazione salirà nei prossimi mesi, ma anche la prospettiva che, per la maggior parte, si tratterà di un fenomeno transitorio”.
Tra l’altro nell’intervista rilasciata al Wall Street Journal, il presidente della Fed di Boston, Eric Rosegren, ha sottolineato di ritenere che “manchino due anni rispetto al momento in cui questa domanda diventerà un interrogativo molto più importante da porsi”, in risposta all’interrogativo su quando la Federal Reserve inizierà a contemplare l’idea di tornare ad aumentare i tassi sui fed funds.
“C’è ancora molta debolezza nel mercato del lavoro – ha sottolineato Rosengren – il tasso di partecipazione della forza lavoro è ancora piuttosto basso rispetto al periodo precedente la pandemia, e il tasso di disoccupazione rimane al 6%. Dobbiamo dunque liberarci di questa debolezza, avere una inflazione sostenuta, prima di iniziare a preoccuparci di alzare i tassi”.
Tornando alla notizia che vede protagonista Johnson & Johnson, l’FDA ha diramato un comunicato informando che sta “raccomandando (agli stati americani) una pausa nell’utilizzo di questo vaccino con abbondanza di cautela”.
Pochi minuti prima il New York Times aveva riportato – stando a quanto a sua volta reso noto dal sito della CNBC – l’indiscrezione secondo cui l’autorità federale preposta al controllo dei medicinali e dei beni alimentari (l’FDA per l’appunto) avrebbe chiesto, insieme al Centers for Disease Control and Prevention, di sospendere le vaccinazioni effettuate con il vaccino di Johnson & Johnson, a causa di dubbi sorti sul rischio trombosi legato alla loro somministrazione.
Tra le notizie societarie, il titolo Altimer balza a Wall Street di quasi +9% sulla scia delle indiscrezioni dell’accordo con cui il gigante del Sudest asiatico di food delivery Grab si appresterebbe a sbarcare a Wall Street, sul Nasdaq, attraverso una fusione con la società.
Il debutto sul Nasdaq non avverrà attraverso una operazione di Ipo, ma tramite SPAC, e valuterà Grab quasi $40 miliardi. Si tratterà della quotazione SPAC più grande della storia.
La notizia della sospensione del vaccino di Johnson & Johnson fa la fortuna di Moderna, che balza del 7,7%, zavorrando invece i titoli dei settori che dovrebbero avvantaggiarsi maggiormente della fine del lockdown da pandemia: Carnival arretra di oltre -3%, mentre American Airlines perde il 5% circa.