Ecco come Wall Street reagisce a bilanci JP Morgan, Goldman Sachs, Wells Fargo. Attesa per sbarco Coinbase, Bitcoin guarda a $64.000
Wall Street diventa ufficialmente ostaggio delle trimestrali Usa, entrate nel vivo oggi con la pubblicazione dei bilanci, relativi al primo trimestre dell’anno, dei tre colossi bancari americani Goldman Sachs, JP Morgan, Wells Fargo.
Il titolo Goldman Sachs sale di oltre +3%, JP Morgan e Wells Fargo arretrano di quasi l’1%. Il Dow Jones avanza di 188 punti circa (+0,56%), a 33.865 punti, mentre lo S&P 500 sale dello 0,21% a 4.149 punti, il Nasdaq fa +0,26% a 14.032 punti.
Utili record per Goldman Sachs, che ha incassato nei primi tre mesi del 2021 $6,84 miliardi, per un utile diluted per azione pari a $18,60, decisamente superiore rispetto ai $3,11 del primo trimestre del 2020 e anche dei $12,08 del quarto trimestre del 2020.
La crescita dell’eps è stata di ben +498% su base annua, superiore ai $10,22 attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv.
Il fatturato è salito a $17,70 miliardi, più del doppio rispetto al giro d’affari del primo trimestre del 2020, e meglio dei $12,6 miliardi attesi dal consensus.
A fare la fortuna del colosso è stato, tra le altre cose, il boom delle SPAC, che ha portato il fatturato netto della divisione di investment banking di Goldman Sachs a balzare al record di $3,77 miliardi nel trimestre, in rialzo di ben +73% su base annua e meglio dei $2,9 miliardi attesi.
Nel caso di JP Morgan e di Wells Fargo, i bilanci sono stati condizionati dalle riserve liberate dalle banche, per la precisione delle somme che erano state accantonate in via prudenziale durante la pandemia Covid-19 per far fronte a eventuali bad loans, dunque perdite sui crediti, praticamente crediti deteriorati o NPL. Tali somme sono state liberate in quanto considerate non più necessarie.
JP Morgan, il colosso bancario guidato da Jamie Dimon, ha reso noto di aver concluso il primo trimestre del 2021 con utili netti per un valore di $14,3 miliardi, quintuplicati rispetto ai $2,87 miliardi riportati nel primo trimestre del 2020. L’attivo per azione è stato pari a 4,50 dollari, incluso un utile per azione di $1,28 relativo al rilascio delle somme, ben $5,2 miliardi, che la banca aveva per l’appunto accantonato in via prudenziale per perdite sui crediti che non si sono concretizzate.
Questa somma ha permesso a JP Morgan, insieme ai robusti risultati di trading, di battere le stime degli analisti sugli utili e il fatturato.
L’attivo per azione è stato superiore ai $3,10 per azione attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv.
Bene anche il fatturato, che si è attestato a $33,12 miliardi, meglio dei $30,52 miliardi attesi, grazie per l’appunto alla divisione di trading, che ha prodotto $1,8 miliardi di più di giro d’affari che il consensus aveva previsto.
Anche il bilancio del primo trimestre della banca americana Wells Fargo ha beneficiato del rilascio delle somme precedentemente accantonate per far fronte a eventuali NPL, che non si sono presentati. A essere ‘rilasciate’ sono state nel caso dell’istituto riserve per un valore di $1,05 miliardi.
Gli utili netti di Wells Fargo relativi al primo trimestre del 2021 sono così balzati a $4,74 miliardi dai $653 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, per un attivo per azione pari a $1,05.
Il risultato è stato migliore delle attese degli analisti intervistati da Zacks Investment Research, che avevano previsto un utile per azione di 69 centesimi.
Wells Fargo, che è il colosso dei mutui numero uno negli Usa, ha riportato inoltre un fatturato per $18,06 miliardi, meglio dei $17,5 miliardi stimati. Il margine di interesse netto è stato tuttavia pari a $8,8 miliardi, in calo di oltre -22% rispetto agli $11,3 miliardi riportati nello stesso periodo dello scorso anno.
In calendario oggi c’è anche l’attesissimo sbarco di Coinbase, la società che gestisce la piattaforma dove è possibile scambiare tutte le monete digitali che hanno corso legale in 32 paesi del mondo.
In un articolo dedicato al Bitcoin, la Cnbc ha fatto notare nei giorni precedenti che gli analisti stimano per Coinbase – che sbarcherà sul Nasdaq con il ticker COIN, non con una Ipo ma con una quotazione diretta – una valutazione complessiva di $100 miliardi, superiore alla capitalizzazione di alcuni tra i principali operatori di trading, come l’Intercontinental Exchange, a cui fa capo il Nyse (New York Stock Exchange).
C’è anche chi prevede una valutazione per Coinbase fino a $230 miliardi. Nell’attesa, il Bitcoin ha inanellato nuovi record, e nelle ultime ore si è avvicinato anche a quota $64.000.