Coinbase deraglia a Wall Street, trimestrale da dimenticare complice sboom trading crypto
Coinbase affonda ancora a Wall Street dopo aver diffuso numeri trimestrali decisamente deboli e anche per il trimestre in corso le prospettive non sono rosee a causa del crollo dei prezzi delle criptovalute.
Coin il -17% che segna nel pre-market a seguito della trimestrale deludente, il titolo Coinbase si appresta a toccare i nuovi minimi storici in area 60 dollari, ossia l’84% sotto i $ 381 in cui il titolo ha aperto le negoziazioni quando è diventato pubblico poco più di un anno fa (metà aprile 2021). Un tracollo verticale soprattutto in questi primi mesi del 2022 (-71% YTD).
Coinbase paga il violento sell-off su bitcoin & co. a causa di incertezze economiche e geopolitiche con le pressioni inflattive che stanno costringendo la Fed a intraprendere una serie di rialzi corposi del costo del denaro.
Il bitcoin a inizio settimana ha toccato un minimo sotto i 30.000 $, con un calo di oltre il 50% dal suo massimo storico in area 69.000 $ dello scorso novembre, spingendo molti trader retail ad allontanarsi dagli scambi. Coinbase guadagna la maggior parte delle sue entrate dalle commissioni di trading.
Il mix di asset crypto di Coinbase vede il bitcoin rappresentare il 24% del volume degli scambi nel primo trimestre, in aumento del 16% rispetto al trimestre precedente, ma in calo del 39% rispetto a un anno fa.
I numeri del primo trimestre
Coinbase ha registrato un crollo del 35% delle entrate totali a 1,17 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell’anno. Numeri decisamente inferiori rispetto agli 1,48 mld $ del consensus Bloomberg. I volumi di trading sono scesi a 309 miliardi di dollari per il trimestre conclusosi il 31 marzo dai 335 miliardi di dollari dell’anno precedente. Gli utenti che effettuano transazioni mensili sono scesi a 9,2 milioni, al di sotto di una stima di 9,5 milioni.
Il trading da parte dei retail è sceso notevolmente, con volumi che sono crollati del 38% a 74 miliardi di dollari, di contro quello istituzionale è cresciuto del 9% a 235 miliardi di dollari.
La perdita netta attribuibile agli azionisti ordinari è stata di 429,7 milioni di dollari, o 1,98 dollari per azione, per i tre mesi chiusi a marzo, rispetto all’utile netto di 387,7 milioni di dollari, o 3,05 dollari per azione, un anno prima.
L’exchange di criptovalute prevede un calo ancora maggiore nel trimestre in corso a causa di un calo dei prezzi delle criptovalute.
Ceo esclude il rischio di fallimento
Brian Armstrong, ceo di Coinbase, ha affermato che “non esiste alcun rischio di fallimento” per il più grande exchange di criptovalute degli Stati Uniti, anche nel bel mezzo di un crollo del Bitcoin.
Armstrong ha spiegato che Coinbase adotterà ulteriori misure per garantire che offre una protezione per i suoi clienti retail che corrisponde a quella offerta ai consumatori Prime e Custody. “Avremmo dovuto aggiornare i nostri termini di vendita retail prima e non abbiamo comunicato in modo proattivo quando è stata aggiunta questa divulgazione del rischio”, ha scritto Armstrong, scusandosi per ciò.