News Notizie Notizie Italia Carige: nel I trimestre riduce perdite a -8,7 milioni, in crescita commissioni nette e margine interesse

Carige: nel I trimestre riduce perdite a -8,7 milioni, in crescita commissioni nette e margine interesse

11 Maggio 2022 13:40

Carige ha chiuso i primi tre mesi del 2022 riducendo le perdite di bilancio. In particolare, la banca ha riportato un

una perdita netta di pertinenza della Capogruppo pari a -€8,7

milioni, in riduzione rispetto al rosso di -€39,7 milioni del primo trimestre 2021.

Nel corso del periodo, si legge nel comunicato, grazie al graduale consolidamento degli effetti del nuovo modello di

servizio rilasciato nel 2021, si è ulteriormente rafforzata l’accelerazione dei proventi operativi, complessivamente pari a €112,0 milioni, segnando un +14,8% rispetto al primo trimestre 2021(che si confronta con un +3,2% del Sistema) e un +10,2% rispetto al trimestre precedente, miglior risultato dal 2018.

Il margine di interesse (€40,0 milioni) cresce del 13,1% nell’anno e del 3,4% rispetto al trimestre precedente, grazie soprattutto alla riduzione del costo della raccolta.

Positivo anche il trend delle commissioni nette, pari a €57,3 milioni, che mostrano un incremento dell’11,8% rispetto ai primi tre mesi del 2021 ed una sostanziale tenuta rispetto al dato dell’ultimo trimestre nonostante il rallentamento dell’attività di collocamento, dovuto all’instabilità dei mercati.

Gli oneri operativi (€91,7 milioni; -4,2% nell’anno e -10,9% rispetto all’ultimo trimestre) proseguono nell’ormai consolidato percorso di strutturale ridimensionamento, sia nella componente relativa alle spese per il personale (€50,6 milioni; -7,1% nell’anno includendo l’effetto positivo pari a €3,7 milioni per l’attualizzazione delle somme accantonate per il Fondo di Solidarietà di settore), sia in quella relativa alle spese amministrative della gestione corrente

(€29,7 milioni; -7,0% nell’anno).

In presenza di un portafoglio crediti deteriorati verso clientela contenuto, che ha mantenuto elevata la propria qualità, il costo del rischio del credito verso clientela nei tre mesi si è attestato a 42 bps annualizzati (33 bps del 2021), avendo già incorporato l’adeguamento dello scenario

di rischio inclusivo degli effetti del conflitto Russo-Ucraino; diminuiscono l’esposizione deteriorata netta a €290,7 milioni (vs €309,2 milioni a dicembre) e l’NPE ratio netto al 2,4% (5,0% l’NPE ratio lordo).Ciò è reso possibile dal profilo di rischio del portafoglio crediti a privati e imprese (€11,8 miliardi; +0,4% nei tre mesi e +1,0% nei dodici mesi) particolarmente moderato, con crediti

assistiti da garanzie per l’82% dell’aggregato: il 61% da garanzie reali e circa il 21% da garanzia statale (il 54% del portafoglio chirografo).

Il livello di RWA – Risk Weighted Assets (determinati secondo l’approccio standard) rimane stabile a €9,1 miliardi, con indicatori di solidità patrimoniale phased in pari a CET1 ratio 9,7%7 e Total Capital ratio 12,0% che beneficiano della flessibilità concessa dal Regolatore sui buffer patrimoniali in considerazione del contesto pandemico (8,83% e 13,75% i rispettivi ratio, inclusivi del Capital Conservation Buffer pari al 2,50%, richiesti con la SREP Decision). Gli stessi sono destinati a rafforzarsi di oltre 5 punti percentuali in relazione al previsto versamento in conto capitale di €530 milioni da parte del FITD, includendo il quale i ratio proforma ammontano rispettivamente a CET1 15,8%4 e Total capital ratio 18,1%, livelli ampiamente superiori ai requisiti regolamentari comprensivi dei buffer patrimoniali.