Borsa di Milano vacilla: prese di beneficio su Moncler, acquisti su Poste e STM
La Borsa di Milano taglia il traguardo dell’ultima seduta della settimana sotto la parità. L’indice Ftse Mib ha archiviato gli scambi in flessione dello 0,05%, mantenendosi però sopra la soglia dei 24mila punti (per l’esattezza a quota 24.386,09). In una giornata improntata alla cautela sin dalle prime battute sia per Piazza Affari sia per i principali listini del Vecchio continente, non è arrivata nemmeno da Wall Street nel pomeriggio la sponda positiva. A pesare sul sentiment i rumor sulla decisione dell’amministrazione di Joe Biden di raddoppiare quasi la tassa sul capital gain dal 23,8% fino al 43,4% per gli americani più ricchi.
Osservando le performance dei singoli titoli del Ftse Mib, si è mossa controcorrente Poste Italiane che ha accelerato al rialzo nel pomeriggio, per chiudere gli scambi in crescita dello 2,3%. Secondo i dati diffusi oggi dall’Osservatorio sulle Comunicazioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nel 2020 i ricavi complessivi registrati nel settore postale sono cresciuti in media, su base annua, del 4,1 per cento. Un risultato che deriva da due tendenze di segno opposto – flessione dei servizi di corrispondenza e crescita di quelli relativi alla consegna dei pacchi – ormai in atto da tempo ma che, per effetto della pandemia, si sono ulteriormente rafforzate. Nel dettaglio, il quadro concorrenziale del settore postale, nel suo complesso, vede il gruppo Poste Italiane principale operatore con il 38% (ma in flessione di 6,8 punti percentuali su base annua), seguito da BRT (13,3%), e da Amazon, che con una crescita di 5,1 punti percentuali rispetto a dicembre 2019 sale al 10,9 per cento.
Tra i titoli con segno più anche Stmicroelectronics (+1,5%) in scia alle positive indicazioni arrivate dai conti di Intel che ha chiuso il trimestre sopra le attese e una revisione al rialzo dell’outlook 2021.”Buoni risultati da Intel che segnalano la forza del settore” e rappresentano “implicazioni positive per STM, che annuncerà i conti del primo trimestre il 29 aprile”, commentano gli analisti di Banca Akros che confermano la raccomandazione accumulate, e il target price di 37 euro sul big europeo dei chip. In evidenza anche due big dell’industria come Pirelli e Prysmian che hanno archiviato la giornata in crescita rispettivamente dello 0,8% e dell’1,5%.
Prese di beneficio, invece, su Moncler che dopo i recenti rialzi chiude la seduta sul fondo del Ftse Mib. Il titolo del big italiano dei piumini ha ceduto il 4% a quota 51,34 euro, dopo che ieri ha chiuso la seduta in crescita in area 53,5 euro a ridosso dei massimi storici toccati il 19 febbraio. Ieri a mercati Moncler ha snocciolato ricavi trimestrali migliori delle attese, grazie soprattutto alla forte domanda in Asia, dove torna a preoccupare l’aumento dei contagi tra India e Giappone. All’indomani dei conti gli analisti di Equita hanno confermato la raccomandazione hold sul gruppo guidato da Remo Ruffini e hanno al tempo stesso alzato del 5% il target price, fissandolo a quota 52,5 euro. Per gli esperti della sim il fatturato del primo trimestre è stato “appena sopra le attese”, ma sostengono che “le valutazioni del titolo incorporino già le ben note caratteristiche positive dell’equity story”. Gli analisti di Banca Akros passano invece da accumulate a buy su Moncler, con il prezzo obiettivo che sale da 56 a 62 euro. Ribassi sopra a un punto percentuale per Terna e Saipem.
Fuori dal paniere principale da segnalare il rally di Tod’s (+11,4%) dopo che il colosso francese LVMH è salito fino al 10%.