Criptovalute: urgente una regolamentazione per tutelare gli investitori da rischi di frodi e aggiotaggio
Una settimana fa il Bitcoin, sull’onda dell’offerta pubblica iniziale in borsa di Coinbase, veniva scambiato a 61.427 dollari, vicino ai massimi storici. In appena sette giorni ha bruciato il 22% scendendo sotto la soglia dei 50.000 dollari per la prima volta da inizio marzo.
Un andamento che dimostra come il segmento delle criptovalute sia caratterizzato da una estrema, eccessiva volatilità, che fa apparire gli investimenti in tale settore più simili al gioco d’azzardo che al mercato azionario. Come afferma Federconsumatori, c’è da chiedersi se, in un mercato totalmente privo di regole e controlli, i forti sbalzi sul mercato delle criptovalute siano determinati da fattori reali o, piuttosto, da previsioni e rilanci di analisti unicamente intenzionati ad influenzarne l’andamento. È forte, infatti, il rischio di aggiotaggio.
“Per questo – affermano da Federconsumatori – riteniamo che sia necessario da parte della BCE e delle banche nazionali un ruolo attivo, più incisivo e determinato, che miri ad affermare correttezza e trasparenza in un mercato ancora troppo “torbido” e sregolato”.