Wall Street, futures Nasdaq -1,4%. L’attacco all’hi-tech continua: Tesla -4%, giù anche Apple, Amazon, Facebook
Il sell off sui titoli tecnologici travolge l’azionario globale e continua a Wall Street, dove i futures sul Nasdaq sono ampiamente sotto pressione, in calo di oltre l’1,4%, a 13.184 punti.
I futures sul Dow Jones arretrano dello 0,52%, a 34.492 punti, mentre quelli sullo S&P 500 cedono lo 0,78% a 4.151 punti.
Le vendite si accaniscono anche oggi sui titoli delle Big Tech, come Apple, Facebook e Amazon.
Peggio fa Tesla, dopo che Reuters ha riportato alcune indiscrezioni secondo cui il colosso di Elon Musk avrebbe sospeso i suoi piani di acquisto di terreni per espandere il proprio stabilimento di Shanghai e renderlo un hub di esportazione globale. L’indiscrezione collega tale decisione all’incertezza creata dalle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Con le tariffe del 25% sui veicoli elettrici cinesi importati imposte in aggiunta ai prelievi esistenti sotto l’ex presidente Donald Trump ancora in vigore, il produttore statunitense di auto elettriche ora intende limitare la proporzione della produzione cinese nella sua produzione globale. Tesla attualmente spedisce in Europa le Model 3 fabbricate in Cina.
Il titolo Tesla conferma la fase ribassista, che lo ha portato a cedere il 21% negli ultimi tre mesi, rispetto al boom del 700% nel 2020.
Effetto domino sull’Ark Innovation ETF di Cathie Wood- che investe soprattutto in Tesla – , che è scivolato del 5% nella sessione di ieri, cadendo a un valore inferiore di ben il 35% rispetto al massimo recente, testato lo scorso 16 febbraio a $159,70.
Ark Innovation Fund cede anche oggi, lasciando sul terreno il 3% in premercato.
Wall Street si conferma in questo mese di maggio a due velocità, con il Dow Jones in rialzo del 2,5% e il Nasdaq in calo di ben il 4%.
Il sell off sui tecnologici è confermato anche dal trend del Technology Select SPDR (XLK), che ha perso il 3% dall’inizio di maggio, facendo peggio rispetto a tutti gli altri settori. L’XLK scende di oltre -1% in premercato.
L’hi-tech sconta la decisione apparente degli investitori di tornare a puntare sui azioni value, penalizzando i titoli growth, che presentano valutazioni relativamente elevate. I tassi sui Treasuries decennali sono in rialzo all’1,60%, comunque ben distanti dall’1,77% di fine marzo.