Wall Street ancora scioccata da inflazione Usa, futures Dow Jones fino a -200 punti. Bene Tesla dopo retromarcia Musk su Bitcoin
Wall Street non si riprende dallo shock dell’inflazione, come dimostra il trend dei futures, con quelli sul Dow Jones che cedono più di 200 punti, per poi ridurre le perdite. Al momento i contratti cedono quasi 170 punti (-0,50%), a 33.339 punti; i futures sullo S&P 500 arretrano dello 0,31% a 4.045,75 punti, mentre i futures sul Nasdaq cedono lo 0,27% a 12.964 punti. C’è da dire tuttavia che i tassi sui Treasuries Usa ritracciano, pur rimanendo nei pressi dell’1,70%.
Uteriori indicazioni sull’inflazione Usa arriveranno alle 14.30 ora italiana, con la pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione.
Alla stessa ora, verranno rese note le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che gli economisti interpellati da Dow Jones prevedono a 500,000 unità.
Ieri il Dow Jones è precipitato di 681 punti, o dell’1,99%, riportando la sessione peggiore da gennaio. Lo S&P 500 ha ceduto il 2,1%, soffrendo la flessione peggiore da febbraio, mentre il Nasdaq Composite è scivolato del 2,6%.
Sui mercati si è rinfocolata la paura dell’inflazione: nel mese di aprile l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti è schizzato del 4,2% su base annua, ben oltre il +3,6% atteso dagli analisti, rispetto al +2,6% di marzo e al ritmo più alto dal 2008.
Su base annua, escluse le componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e alimentari, il dato core è salito del 3%, oltre il +2,3% atteso e rispetto al +1,6% precedente.
Su base mensile, il trend è stato di un aumento dello 0,9%, ben oltre il +0,3% atteso, al ritmo più forte dall’aprile del 1982.
I mercati sono andati letteralmente in tilt, temendo che la Fed abbia sottovalutato il problema dell’inflazione e che il tapering del QE, così come il primo rialzo dei tassi dopo anni, possano arrivare prima del previsto.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha ceduto il 2,5% circa, il Ftse Mib arretra fin oltre il 2%, così come la borsa di Londra.
La paura dell’inflazione penalizza di nuovo i titoli tecnologici delle Big Tech.
Focus in premercato di alcuni titoli FAANG come Netflix, che cede più dell’1%; Facebook, Apple e Alphabet, la holding a cui fa capo Google,
sono poco mossi, Amazon +0,50%, Netflix in ribasso.
Ma sotto i riflettori è anche Tesla, dopo che il ceo Elon Musk ha annunciato con un post su Twitter che il colosso non accetterà più il Bitcoin come mezzo di pagamento per gli acquisti delle sue auto elettriche.
Musk ha motivato la decisione con le preoccupazioni sugli effetti negativi che il mining della criptovaluta numero uno al mondo ha sull’ambiente.
Il ceo di Tesla ha aggiunto che tornerà ad accettare i pagamenti in Bitcon “nel momento in cui ci sarà una transizione del mining verso una forma di energia più sostenibile”.
Crollo del Bitcoin, che è affonda fino a -17%. Sotto pressione anche il dogecoin. Ma il titolo Tesla, che subito dopo la notizia perdeva terreno, ora sale in premercato di oltre l’1%.