Goldman Sachs conferma fiducia in risparmio gestito made in Italy. Outlook positivo, in luce la forza di Fineco
L’industria del risparmio gestito del made in Italy continua a riscuotere la fiducia degli analisti di Goldman Sachs, a maggior ragione dopo la tornata di utili.
Gli analisti mettono in evidenza come Fineco continui a fare meglio delle rivali nel business dei prodotti di investimento, come emerso dal bilancio del primo trimestre, settore in cui conferma la crescita della quota di mercato più alta.
Reiterati i rating buy su Banca Generali e Banca Mediolanum, con una novità. Il target price a 12 mesi sul titolo Banca Generali viene aumentato dai 34 euro precedenti, a 35,5 euro.
“A partire dalla fine del 2020 – si legge nel report – le reti di distribuzione sono cresciute al tasso annuale del 17% circa (Assoreti), con una espansione organica del 9% circa. Nel 2020, le società italiane di risparmio gestito oggetto della nostra copertura sono riuscite a catturare una fetta più alta della raccolta netta rispetto alle loro quote di mercato, a causa della fuga verso la qualità che ha interessato il mercato italiano, e che è stata amplificata dalla chiusura degli sportelli bancari nei mesi di marzo/aprile del 2020, sulla scia dei continui lockdown” imposti.
Ora, “sebbene la loro performance sia rimasta positiva nel 2021 YTD, dall’inizio dell’anno soltanto FinecoBank è stata capace di guadagnare una raccolta netta significativa rispetto alla sua dimensione (18% dei flussi netti in entrata nel primo trimestre del 2021 rispetto al 9% della quota di mercato degli AuM, ovvero degli asset gestiti, nel dicembre del 2020)”.
In parte, spiegano gli strategist, “la crescita di Fineco si deve all’impegno con cui la banca sta convertendo i suoi depositi retail in asset da gestire (AuM) (e su questo si potrebbe aprire un capitolo piuttosto lungo, visto lo shock sui conti correnti annunciato dalla società ha inaugurato un trend forse per ora irreversibile, scatenando un’ondata di polemiche tra i correntisti). A marzo hanno guadagnato fette di mercato anche Banca Generali e Banca Mediolanum, mentre la crescita di Azimut è rimasta indietro”.
L’outlook di Goldman Sachs sul risparmo gestito
“Guardando in avanti, intravediamo la potenzialità, per Fineco, di continuare a fare meglio del mercato dei prodotti di investimenti, con una crescita media degli AuM pari al 10% nell’arco dei prossimi tre anni (2021-2023)”. Viene citato l’obiettivo del gruppo di disporre di un controllo maggiore sulla catena di valore attraverso la combinazione di 1) una crescita maggiore della componente core, costituita sia dalle strategie di investimento passive che dalle strategie di investimento smart (come il recente prodotto della Cina) 2) lo spostamento da mandati di sotto-consulenza a servizi di consulenza. 3) il raggiungimento di una efficienza operativa più elevata”.
“Banca Generali e Banca Mediolanum dovrebbero seguire (Fineco), con un crescita delle masse gestite, in media, del 6% secondo le nostre stime: la crescita di Banca Generali dovrebbe essere supportata dal lancio dei nuovi prodotti Lux IM che la compagnia prevede avvenire a giugno/luglio di quest’anno e, anche, dall’accelerazione delle attività di reclutamento iniziate nel 2021, con 25 nuovi financial advisors (FAs) aggiunti nel primo trimestre”.
“Ci aspettiamo – continua il report di Goldman Sachs – che la crescita di Banca Mediolanum, d’altro canto, deriverà dai continui sforzi del gruppo di spostare la liquidità verso asset gestiti attraverso prodotti di decumulo e dei continui sforzi sui prodotti assicurativi. In più, sebbene la dimensione sia ancora marginale, vediamo accelerare la crescita del business spagnolo, visto che Banca Mediolanum ha investito nel corso degli ultimi anni nella crescita del network degli advisor finanziari e considerando che ora sta iniziando ad assistere a un’accelerazione della crescita degli AuM. Più preciamente, avendo raggiunto una massa cruciale sulla rete, ci aspettiamo di vedere che la crescita della dimensione media dei portafogli, nell’arco dei prossimi anni, sosterrà una crescita significativa degli AuM”.
“Infine – scrivono gli analisti di Goldman Sachs – stimiamo che Azimut farà peggio rispetto alle rivali (con una crescita organica AuM pari a +4%), in quanto la società non disponde dei benefici totali delle operazioni bancarie su cui le rivali fanno leva e, anche, in quanto continuiamo a prevedere una lieve decelerazione temporanea della sua crescita organica, a causa della transizione che il gruppo sta vivendo per aumentare i suoi sforzi nei mercati privati”.
Rating Goldman su Fineco, Azimut, Banca Generali, Banca Mediolanum
Riguardo alle valutazioni dei titoli, Goldman Sachs reitera i rating “neutral” sia su Fineco Bank che su Azimut, ricordando che le valutazioni considerano i rapporti P/E applicati sulle stime elaborate dalla banca stessa sugli utili per azione del 2022. Avvalendosi di tale parametro, gli analisti fanno notare anche che “il premio della crescita dell’eps forward a 12 mesi di Fineco rispetto a quella delle rivali si è contratto in modo significativo negli ultimi due trimestri, rispetto al quasi 30% del picco in cinque anni testato nel giugno del 2020 al 5% circa attuale, a seguito di una forte performance, nel 2020, della sua divisione di brokerage; di conseguenza – sottolineano ancora gli analisti – riteniamo che l’attuale premio superiore al 100% del titolo rispetto alle rivali, relativo al P/E forward a 12 mesi, sia meno attraente”.
Inoltre, “vista la recente volatilità del titolo, riteniamo che Azimut sia meno attraente considerando il P/E forward a 12 mesi, rispetto a Banca Generali e Banca Mediolanum, che dispongono entrambe di un rating buy, nonostante le nostre attese di una crescita organica inferiore rispetto alle rivali, visto che il suo attuale sconto nei confronti di Banca Generali e Banca Mediolanum è in linea con il 20% circa della storia, in corrispondenza di trend simili di crescita”.
In definitiva, riassumendo.
- Azimut: Goldman Sachs ha un rating ‘neutral’ sul titolo, cin un target price basato sul O/E a 12 mesi che rimane a 24 euro.
- Banca Generali: il rating è buy, a fronte di un target price che sale da 34 a 35,5 euro.
- Banca Mediolanum: il rating è buy con un target a 12 mesi che rimane a 10 euro.
- Fineco: il rating è neutral con un target sul prezzo invariato a 15,80 euro.