Castagna non si arrende al ruolo di preda di Unicredit, ma è strada in salita per nozze Banco BPM-Bper
Giuseppe Castagna non demorde e continua a cercare di percorrere vie alternative a quella di diventare preda di Unicredit all’interno di un mega merger a tre che coinvolgerebbe anche Mps. Negli ultimi giorni si sono susseguiti rumor che vedono il numero uno di Banco BPM impegnato a cerca sostegno per la creazione di una terza grande banca in Italia, attraverso l’integrazione con Bper.
Sostegni Bis aumenta vantaggio per Unicredit
Castagna però deve scontrarsi con gli ultimi sviluppi che vedono aumentare l’appeal di un polo Unicredit-Banco-MPS alla luce di quanto previsto dalla bozza del decreto Sostegni Bis. In base alla bozza, che alza l’incentivo dal 2% al 3% dell’attivo totale della banca da fondere, va ad aumentare del 50% il vantaggio per le banche con più Dta. In pratica Unicredit otterrebbe un miliardo in più di capitale in caso di nozze sia con Mps (3,4 miliardi di incentivi), sia con Banco Bpm (circa 4 miliardi). Mentre in caso di nozze Banco Bpm e di Bper l’incentivo rimarrebbe immutato a quasi un miliardo di euro.
Inoltre, secondo il Corriere, sarebbe in discussione nel DL Sostegni la possibilità di riconoscere il beneficio della conversione delle DTA non una volta sola ma per tutte le operazioni deliberate entro giugno 2022. Questa possibilità, se confermata, incrementerebbe l’appeal speculativo su Banco BPM e MPS dato che offrirebbe ad Unicredit la possibilità di finalizzare entrambe le operazioni riconoscendo a CET1 circa 7 miliardi di DTA (147bps sul CET1 a livello di Combined Entity).
Ipotesi Banco-Bper perde vigore
Castagna avrebbe recentemente aggiornato il CdA in merito al tema M&A, esprimendo il proprio sostegno a valutare un’aggregazione con Bper al fine di creare un terzo polo bancario. Di contro il presidente Tononi sarebbe più favorevole ad una fusione con Unicredit, potenzialmente in grado di portare un maggior riconoscimento agli azionisti.
In aggiunta, stando a quanto riporta oggi La Repubblica, il ceo di Unipol Cimbri (primo azionista di Bper) avrebbe interrotto i dialoghi con Castagna e Bper sotto la nuova guida di Montani potrebbe essere più orientata a valutare altri dossier come Popolare Sondrio e Carige.
A detta degli analisti di Equita SIM, un’operazione Banco-Bper avrebbe senso dal punto di vista industriale vista la complementarità delle reti distributive, con la combined entity che diventerebbe il secondo operatore domestico con una quota di mercato del 14% in termini di sportelli. Invece un’eventuale aggregazione con Unicredit potrebbe riconoscere agli azionisti di Banco BPM un premio maggiore rispetto al deal con Bper “dato che quest’ultimo tipo di operazione avrebbe maggiore possibilità di configurarsi come un merger of equals”, aggiunge la sim milanese.