Borsa di Milano rimbalza, ma senza le banche. La peggiore di giornata è Banco Bpm
La Borsa di Milano ha chiuso in territorio negativo, rimbalzando dopo i recenti ribassi, complice anche il buon andamento di Wall Street. I mercati cercano di laciarsi alle spalle le preoccupazioni su una prossima stretta monetaria da parte delle grandi banche centrali, nonostante le indicazioni arrivate dalle minute della Federal Reserve. Dai verbali è infatti emerso un elemento di novità, che potrebbe alimentare i timori di un tapering del QE e di un rialzo dei tassi in anticipo, rispetto a quanto indicato dalla stessa banca centrale americana. “Alcuni esponenti hanno indicato che, se l’economia dovesse continuare a fare rapidi progressi verso gli obiettivi della Commissione, potrebbe essere appropriato a un certo punto nei prossimi meeting iniziare a discutere un piano per apportare aggiustamenti al ritmo degli acquisti di asset”. A sostenere l’umore ci ha pensato il positivo dato americano sulle richieste di sussidi alla disoccupazione che sono scese sui minimi da inizio pandemia. L’indice Ftse Mib ha così chiuso con un progresso dello 0,88% in area 24.702,11 punti.
Tra i titoli del paniere principale, si sono messi in evidenza con rialzi di oltre 2 punti percentuali Campari, Ferrari, Nexi e Amplifon. Non è riuscita a strappare il segno più invece Telecom Italia che ha chiuso con un -0,21% a 0,43 euro nel giorno dei conti. Il gruppo tlc ha chiuso il primo trimestre 2021 con una perdita di 0,2 miliardi di euro per effetto di partite non ricorrenti (-0,3 miliardi) e, in particolare, per l’accantonamento destinato all’uscita di personale per il pensionamento anticipato e volontario prevista nel secondo trimestre di quest’anno (circa 1.300 persone). Il risultato netto, escludendo le partite non ricorrenti, si è attestato a 0,1 mld.
Le vendite si sono però concentrate soprattutto sul comparto finanziario, con Banco Bpm che è stata la peggiore azione del Ftse Mib, lasciando sul parterre il 2,17%, dopo i rialzi della vigilia. Banco Bpm si conferma tra i titoli più caldi del momento con l’aumento dell’appeal da M&A. Secondo le ultime indiscrezioni, il ceo Giuseppe Castagna avrebbe aggiornato il CdA in materia di M&A, presentando come principale opzione la fusione con Bper. Sul mercato invece l’opzione più calda appare quella di un deal con Unicredit che potrebbe garantire maggiori ritorni per gli azionisti del Banco. Giù anche Bper e Unipol che ha perso intorno allo 0,9%.
Deboli i petroliferi, con Saipem che ha ceduto lo 0,8%, seguita da Tenaris (-0,35%) e da Eni (-0,16%), complice i nuovi ribassi dlele quotazioni del petrolio.