Wall Street: Dow Jones +200 punti dopo Pil Usa e dati lavoro, Nasdaq debole. Ford al top in cinque anni, Snowflake -4%, GameStop e AMC -5%
La carrellata di dati macro positivi fa da assist a Wall Street. Per ora la paura dell’inflazione rimane sotto controllo, nonostante la componente core dell’indice PCE emersa dal dato sul Pil Usa sia salita del 2,5%, più del +2,3% atteso. Detto questo, i tassi sui Treasuries a 10 anni tornano a superare la soglia dell’1,60%.
Il Dow Jones balza di oltre 220 punti (+0,60%), a 34.546 punti circa; il Nasdaq sconta tuttavia la debolezza dei titoli tech come Microsoft, Amazon e Apple, e punta verso il basso, a quota 13.727, mentre lo S&P 500 avanza dello 0,30% a 4.208 punti.
Nel primo trimestre del 2021, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti è cresciuto del 6,4%, poco al di sotto del rialzo del 6,5% atteso dal consensus. Quella pubblicata oggi è stata la seconda revisione del dato, in deciso miglioramento rispetto all’espansione del 4,3% del quarto trimestre. Bene i consumi personali, balzati dell’11,3% rispetto al +11% stimato; gli investimenti aziendali sono volati del 10,8%, rispetto al +9,9% della lettura preliminare; le esportazioni sono scese del 2,9%, più del calo pari a -1,1% inizialmente riportato; le importazioni sono aumentate del 6,7%, oltre il +5,7% del dato preliminare; gli investimenti nel mercato immobiliare sono cresciuti del 12,7%, oltre il +10,8% riportato all’inizio.
Reso noto anche il rapporto settimanale sulle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che ha confermato il miglioramento del mercato del lavoro Usa. Nella settimana terminata il 22 maggio scorso, il numero dei lavoratori americani che hanno fatto richiesta per la primaI volta per ottenere i sussidi è sceso, infatti, a 406.000 dalle 444.000 unità della settimana precedente, al nuovo minimo dall’inizio della pandemia Covid-19. Il dato è stato migliore delle attese, visto che gli economisti avevano previsto un calo limitato a 425.000 unità. Il numero dei lavoratori americani che continuano a percepire i sussidi di disoccupazione è pari a 3.642.000, lievemente meglio dei 3.680.000 attesi.
Altro dato reso noto dal fronte macro è stato quello degli ordini dei beni durevoli Usa, che ad aprile sono scesi dell’1,3%, rispetto al +0,8% atteso dagli analisti. Escluso il settore dei trasporti, gli ordini sono comunque saliti dell’1%, rispetto al +0,7% atteso, anche se in rallentamento rispetto alla crescita precedente, pari a +2,3%, del mese di marzo.
Tra i titoli sotto i riflettori c’è Snowflake, in caduta di quasi -4%, dopo che la società di software specializzata nel settore cloud ha visto aumentare nel primo trimestre fiscale terminato il 30 aprile scorso le perdite di bilancio. Nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street l’azione era arrivata a cedere fino a -8%.
Nvidia perde terreno, scendendo dello 0,60% circa: il colosso produttore dei chip americano ha annunciato di aver concluso il primo trimestre fiscale del 2022 terminato il 2 maggio scorso con utili e fatturato migliori delle attese. Il fatturato, in particolare, è balzato dell’84% su base annua, a $5,66 miliardi, meglio dei $5,41 miliardi attesi. L’utile per azione è stato pari a $3,66 su base adjusted, rispetto ai $3,28 per azione stimati.
Tra i titoli bene Ford, che viaggia al record in oltre cinque anni, avanzando di oltre +3,5%. Ieri le quotazioni del colosso automobilistico sono schizzate dell’8%, dopo che la società ha annunciato di aver deciso di aumentare gli investimenti nel mercato delle auto elettriche a $30 miliardi, fino al 2025. Ford ha reso noto di prevedere, anche che, entro il 2030, il 40% del volume delle sue vendite globali arriverà dal segmento EV (electric vehicles).
Tornano sotto i riflettori infine le meme stocks, ovvero quei titoli che avevano tanto guadagnato all’inizio dell’anno, beneficiando delle scommesse rialziste dei trader retail – partite dalla comunità di Reddit – rispetto a quelle ribassiste degli hedge fund.
Ieri l’euforia ha portato AMC Entertainment a volare del 20% circa, e a incrementare i guadagni su base settimanale a +60%. L’azione fa dietrofront con un calo di quasi il 5%; sempre ieri sono scattati i buy anche su altre meme stocks, come BlackBerry e Bed Bath & Beyond, che hanno riportato rally rispettivamente del 9,9% e dell’11,6% nella sessione della vigilia.
Il titolo GameStop è balzato del 15,8% ieri, portando i guadagni settimanali a +37%. GameStop ora cede quasi il 5%; BlackBerry e Bed Bath & Beyond sono invece poco mosse.