Twitter: possibile nuovo accordo a prezzo inferiore ma Musk chiede prova sugli utenti fake
Nuova puntata della saga Musk-Twitter. Il patron di Tesla e Space X, dopo aver annunciato la sospensione dell’accordo di acquisto del social media i giorni scorsi, ha successivamente lasciato intendere che potrebbe cercare di rinegoziare il prezzo della sua acquisizione di Twitter, sottolineando che un accordo a un prezzo inferiore non è “fuori questione”, come ha riportato Bloomberg.
Le azioni di Twitter hanno anche cancellato tutti i guadagni realizzati da quando Musk ha reso noto il suo investimento nella società il 4 aprile. Venerdì scorso Musk ha dichiarato che l’acquisizione è stata “sospesa” in attesa di effettuare ricerche sulla percentuale di account falsi e di spam sulla piattaforma, che secondo lui Twitter ha valutato in modo errato. Musk ha stimato che gli utenti falsi costituiscono almeno il 20%, secondo quanto riportato da Bloomberg. Twitter, invece, ha dichiarato che nell’ultimo trimestre gli account fake hanno rappresentato meno del 5% dei suoi utenti attivi giornalieri monetizzabili.
“La mia offerta si basava sull’accuratezza delle dichiarazioni di Twitter”, ha twittato Musk, aggiungendo che “ il Ceo di Twitter ha rifiutato pubblicamente di mostrare una prova che gli account falsi fossero minori al 5%. Questo accordo non può andare avanti finché non lo farà”.
La smentita di Twitter alle dichiarazioni di Musk
Proprio Agrawal, CEO di Twitter, smentisce direttamente Musk sostenendo che il social media controlla manualmente migliaia di account ogni trimestre per determinare quanti debbano essere conteggiati come spam, aggiungendo che il processo non può essere condotto esternamente a causa di problemi di privacy degli utenti. Twitter “ha condiviso una panoramica del processo di stima con Elon una settimana fa”. Musk ha risposto al tweet del CEO chiedendo perché Twitter non si limiti a chiamare gli utenti per verificare la loro identità. Un battibecco che non fa bene al titolo Twitter che in borsa chiuso in ribasso di oltre l’8%. E la storia potrebbe non finrie qua e neanche tanto bene visto che se Musk molla Twitter, dovrà pagare una penale da 1 miliardo di dollari e dal canto suo la società potrebbe anche citarlo in giudizio.