Ferrari nelle retrovie del Ftse Mib con downgrade Goldman Sachs: le 4 ragioni del sell
Giornata all’insegna delle vendite per Ferrari che ha incassato il downgrade di Goldman Sachs a sell (vendere). Il titolo della Rossa di Maranello, il peggiore del Ftse Mib, con un ribasso di circa il 2,6% a quota 169,4 euro. Gli analisti della banca d’affari Usa hanno abbassato la raccomandazione su Ferrari da buy a sell, tagliando il prezzo obiettivo da 192 a 170 euro.
Gli esperti citano quattro ragioni alla base della bocciatura. In particolare, Goldman Sachs si attende che dopo la nomina del nuovo ceo Benedetto Vigna, con un background tecnologico, “Ferrari acceleri la sua passaggio alle tecnologie del futuro”. “Sebbene consideriamo questo sviluppo positivo per il futuro di Ferrari nel lungo termine, riteniamo che possa portare a un incremento degli investimenti (aumentiamo le nostre previsioni sugli investimenti per il 2021-30 di circa il 5,6% in media a 796 milioni di euro per anno da 754 milioni)”, segnalano gli esperti aggiungendo che il recente aumento del prezzo delle azioni Ferrari è stato in gran parte guidato dall’evoluzione positiva delle revisioni di consenso. “Con la società che ha posticipato il suo obiettivo 2022 al 2023, e con il consensus che già circa il 12% al di sopra dell’obiettivo Ebit 2023, vediamo un limitato spazio per revisioni positive degli utili”, si legge ancora nel report. Goldman Sachs si attende che il settore dell’auto tragga vantaggio da un miglioramento sequenziale della produzione a livello globale nei prossimi 12-18 mesi, come risultato dell’allentamento delle carenze di semiconduttori e del miglioramento dei mercati finali ma non vedono Ferrari tra i beneficiari di questo sviluppo. E infine, quarto e ultimo punto, il prezzo obiettivo su Ferrari (rivisto al ribasso a 170 euro) appare meno attraente rispetto a quelli della media del settore.