Wall Street, S&P 500 tocca nuovo record di sempre. Nuove indicazioni dovish Fed, tra i titoli bene Tesla e Goldman Sachs
Wall Street ha iniziato la sessione vedendo protagonista il nuovo record dell’indice S&P 500, che supera il massimo storico testato lo scorso 14 giugno. Il Dow Jones valza dello 0,71% a 34.124 punti circa; lo S&P 500 avanza dello 0,58% oltre i 4.266 punti; il Nasdaq sale dello 0,77% a 14.381 punti. Tra i titoli acquisti su Tesla, GM e Caterpillar.
Un assist positivo alla borsa Usa è arrivato con le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve di Richmond Thomas Barkin, che ha detto di ritenere che le pressioni inflazionistiche si smorzeranno negli Stati Uniti nel quarto trimestre di quest’anno. I tassi sui Treasuries a 10 anni scendono all’1,48%.
Dal fronte macroeconomico, resa nota la lettura finale del prodotto interno lordo degli Stati Uniti del primo trimestre, con la crescita confermata al ritmo del 6,4%.
Comunicato oggi anche il dato preliminare relativo agli ordini dei beni durevoli che, nel mese di maggio, sono saliti del 2,3% rispetto ad aprile, o di $5,7 miliardi, a $253,5 miliardi. Gli analisti avevano previsto una crescita superiore, pari a +2,7%, dopo la flessione dello 0,8% di aprile. Escluso il settore della difesa, i nuovi ordinativi sono saliti dell’1,7%. Gli ordinativi dei beni capitali escluso il settore della difesa ed aereo sono scesi dello 0,1%, rispetto al rialzo +0,6% atteso, e rispetto al +2,7% di aprile (dato rivisto al rialzo dal +2,2% inizialmente reso noto).
Deludente anche il trend del mercato del lavoro: nella settimana terminata lo scorso 19 giugno, il numero dei lavoratori Usa che hanno fatto richiesta per la prima volta per ricevere i sussidi di disoccupazione è sceso di 7.000 a 411.000 unità, valore superiore (dunque peggiore) rispetto alle 380.000 unità attese dal consensus degli analisti.
La media mobile delle ultime quattro settimane si è attestata a 397.750 unità, in lieve rialzo rispetto alle 396.250 unità della settimana precedente. Sono comunque in tutto 3.390.000 i lavoratori che percepiscono le richieste dei sussidi di disoccupazione, al minimo dal 21 marzo di quest’anno.
I dati peggiori delle attese, uniti alle dichiarazioni di Barkin, hanno avallato l’assunto secondo cui l’economia Usa abbia ancora bisogno degli stimoli monetari straordinari che la Fed di Jerome Powell ha lanciato lo scorso anno, per far fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia Covid-19.
Settore bancario in rialzo in attesa di risultati degli stress test della Fed sulle banche. Di norma, dopo i risultati dei test, le banche iniziano ad annunciare quanto capitale distribuiranno sotto forma di dividendi e buyback. Bene il titolo Goldman Sachs.
I trader stanno anche monitorndo le trattative in corso tra l’amministrazione di Joe Biden e il Congresso per il lancio di un piano di infrastrutture del valore di $1 trilione. Oggi un gruppo bipartisan di senatori incontrerà il presidente americano alla Casa Bianca. Intanto i repubblicani stanno opponendo resistenza al piano di Biden di alzare le tasse alle aziende dal 21% al 28%. Sul forex, leuro sale dello 0,16% sul dollaro a $1,1945; il dollaro scende anche sullo yen, perdendo lo 0,16% a JPY 110,78.
Occhio alla sterlina, dopo che la BoE, Bank of England, ha annunciato di aver lasciato i tassi di riferimento UK invariati allo 0,10%, confermando anche il target del piano di acquisti di titoli di stato, al valore di 875 miliardi di sterline.
Oggi è stato l’ultimo meeting della commissione di politica monetaria della Bank of England per il capo economista Andy Haldane, che lascia la banca centrale dopo 32 anni di servizio.
Negli ultimi giorni Haldane ha affermato che il Regno Unito sta vivendo il “momento più pericoloso” della sua storia nel contenere i rischi inflazionistici, da quando uscì dal meccanismo del tasso di cambio europeo nel 1992. L’economista ha parlato di “bestia dell’inflazione”, avvertendo che l’economia UK rischia “una spirale rialzista dei salari e dei prezzi simile a quella degli anni ’70 e ’80”.
Haldane è rimasto coerente con la propria posizione ed è stato l’unico, oggi, a votare a favore del tapering del QE, proponendo una riduzione degli acquisti di bond da £875 miliardi a £825 miliardi. Ma la BoE ha insistito sul fatto che l’inflazione nel Regno Unito avrà una natura temporanea.
La sterlina reagisce scendendo dello 0,34% nei confronti del dollaro a $1,3917, perdendo anche sull’euro, con il rapporto EUR-GBP in crescita dello 0,49% circa a GBP 0,8583.