Aste immobiliari, nel primo semestre calo del 28,9% rispetto al 2019
Nel primo semestre del 2021, il saldo delle aste immobiliari in Italia si chiude in negativo per il 28,9% rispetto al 2019. Sebbene le ricadute del Covid sul settore si siano attenuate, i picchi dell’era pre-pandemia paiono ancora distanti. La tendenza è emersa da un report realizzato dai data scientist di REVIVA.
In particolare, nel primo semestre 2021 si sono registrate 93mila aste immobiliari: una cifra in crescendo rispetto all’anno passato (il primo semestre 2020 si era infatti concluso con sole 48333 aste) e che lascia ben sperare per il futuro, ma che denota ancora una grossa diminuzione rispetto ai dati dello stesso semestre del 2019, che registrava invece 131mila aste.
La distanza sul volume degli affari di cui stiamo parlando è ancora più evidente se si osserva la diminuzione del valore economico (ossia la somma dell’offerta minima del valore per partecipare all’asta): 12 miliardi registrati nel 2021 contro i 16,3 del 2019, a conferma che non solo sono diminuite le aste immobiliari, ma è crollato anche il valore degli immobili coinvolti.
Dunque, il mattone prova a ripartire, e con esso il segmento delle aste giudiziarie. Anche se i contraccolpi del Covid sono evidenti e la ripresa dovrà per forza di cose passare da una serie di fattori cruciali come lo snellimento degli iter burocratici, la digitalizzazione e un paziente lavoro di riqualificazione di aree urbane e immobili coinvolti.