In attesa del report occupazione Usa. Il rischio è che sia Too Hot’, il mercato ha prezzato troppo una Fed dovish
Market mover cruciale di oggi è il report occupazionale Usa di giugno, che sarà reso noto alle 14.30 ora italiana. Il dato sarà fondamentale per avere un’idea più precisa delle mosse future della Federal Reserve di Jerome Powell.
Oltre che alla creazione di nuovi posti di lavoro, gli investitori guarderanno soprattutto alla componente dei salari, termometro del trend dell’inflazione Usa.
Così il fondatore della newsletter “The Sevens Report”, Tom Essaye:
“Per la prima volta in più di due anni, l’imminente report occupazionale potrebbe rendere la Fed più aggressiva nel ridurre le misure accomodanti (con il tapering del QE e/o rialzo tassi), e il rischio più grande del rapporto è che sia ‘Too Hot'”.
“Sebbene non mi aspetti che il report di domani (oggi per chi legge) cambierà in modo significativo l’outlook della Fed, il fatto è che questo mercato ha prezzato in modo aggressivo 1) una inflazione temporanea; 2) una Fed molto dovish”.
Di conseguenza, “se una di queste convinzioni, nel corso dei prossimi mesi, dovesse essere messa in discussione dai salari o dai numeri sui nuovi posti di lavoro, allora le probabilità di una correzione (non di un dietrofront, ma di una correzione) aumenterebbero”.
Gli analisti di Goldman Sachs hanno pubblicato la loro preview sul report occupazionale Usa:
“Stimiamo una crescita dei nuovi posti di lavoro (in Usa) di 750.000 unità a giugno; grazie alla domanda di lavoro molto forte e ai continui progressi delle vaccinazioni e alla riapertura dell’economia, crediamo che la crescita dell’occupazione abbia probabilmente accelerato ulteriormente il passo nel mese. Prediamo un calo di due decimi del tasso di disoccupazione, al 5,6%, a conferma del forte miglioramento dell’occupazione a fronte di un’ulteriore crescita del tasso di partecipazione alla forza lavoro”.
Gli economisti di Dow Jones prevedono una crescita dei nuovi posti di lavoro di 706.000 unità, a fronte di un tasso di disoccupazione in calo dal 5,8% al 5,6%, dopo il rialzo delle buste paga di 559.000 di maggio.
I salari orari, in media – importante termometro dell’inflazione Usa – sono attesi in aumento dello 0,3% su base mensile, in crescita del 3,6% su base annua.
Da segnalare ieri la pubblicazione delle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione Usa che sono scese, nella settimana terminata il 26 giugno, a 364.000 unità, attestandosi al nuovo minimo dell’era pandemica.