Moratorie, Visco (Bankitalia): ‘banche distinguano tra debitori in temporanea difficoltà e chi non riuscirà a rimanere nel mercato’
“Con il DL 73 del maggio di quest’anno (‘sostegni bis’) le moratorie concesse per legge sono state prorogate fino alla fine del 2021, per la sola quota capitale e su richiesta dei debitori. Alla metà di giugno i finanziamenti soggetti a questa misura erano complessivamente pari a poco meno di 130 miliardi; col passare del tempo sta progressivamente aumentando l’ammontare di quelli che non possono più
godere del trattamento di favore previsto dalle linee guida dell’EBA. Le banche dovranno quindi valutare caso per caso la presenza di difficoltà finanziarie attuali o prospettiche dei debitori e, se necessario, classificare i prestiti tra quelli oggetto di concessione (forborne)”. Così il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, nel suo intervento all’Assemblea annuale dell’Abi (Associazione bancaria italiana).
Visco ha continuato:
“Oltre a classificare correttamente i prestiti, le banche devono attivarsi per distinguere i debitori in temporanea difficoltà ma con buone prospettive di recupero da quelli che con ogni probabilità non riusciranno a rimanere sul mercato.
Per i primi, infatti, sono auspicabili operazioni di ristrutturazione dei finanziamenti che favoriscano il recupero dell’attività; ne beneficerebbe anche la capacità delle imprese di accedere ai mercati dei capitali e di attrarre validi partner industriali in grado di sostenerne il rilancio”.
Sugli NPL “nei prossimi anni la gestione dei crediti deteriorati, inclusa la scelta se cederli sul mercato o mantenerli in bilancio, sarà anche influenzata dalle riforme
programmate sul fronte della giustizia civile. Come è noto, accrescere l’efficienza dell’amministrazione giudiziaria e ridurre la durata dei procedimenti è uno degli obiettivi del PNRR. Il Piano prevede l’assunzione di personale specializzato che sarà impiegato in apposite strutture di supporto all’attività dei giudici, il rafforzamento della digitalizzazione del sistema e la semplificazione delle
procedure (incluse quelle esecutive), l’introduzione di incentivi a ricorrere con maggiore frequenza a meccanismi stragiudiziali di risoluzione delle controversie. Queste riforme rappresentano un’importante occasione per migliorare il contesto istituzionale entro cui si svolge l’attività d’impresa, con benefici per il processo di riallocazione delle risorse all’interno dell’economia”.
Il governatore ha fatto comunque notare che “le difficoltà indotte dalla pandemia acuiscono le pressioni sul settore
bancario, spinto – in Italia come altrove – a rivedere i modelli di attività per renderli più sostenibili e adeguati ai profondi cambiamenti in atto. A queste sfide gli intermediari stanno rispondendo anche attraverso piani di ristrutturazione e possibili operazioni di aggregazione. Seguiamo da vicino questo processo, anche nell’ambito dell’Eurosistema, non certo per guidarne l’esito secondo programmi prestabiliti, ma per assicurare che esso conduca a intermediari più solidi e, quindi, maggiormente in grado di sostenere l’economia e favorirne il ritorno su un sentiero di crescita elevata e duratura. Allo stesso modo, siamo impegnati nella valutazione delle possibili soluzioni ai casi di crisi che riguardano alcuni intermediari di medie-grandi dimensioni, attualmente alle prese con processi di
recupero e risanamento che le difficili condizioni economiche sperimentate negli ultimi anni hanno contribuito a rendere ancora meno agevoli”.