Didi, nuovo schiaffo da Pechino: sarà rimossa da super App WeChat e Alipay
Continua il giro di vite delle autorità cinesi su Didi, la più grande società cinese di ride sharing nota anche come Uber cinese, che ha fatto il suo debutto a Wall Street lo scorso mercoledì 30 giugno.
Il titolo quel giorno è volato fino a +28,6%, per poi chiudere in rialzo di appena l’1%, a $14,14 per azione, a fronte di una capitalizzazione pari a $67,8 miliardi.
I guai per il colosso cinese sono arrivati con la decisione delle autorità cinesi nel fine settimana di impedire a nuovi utenti di scaricare l’APP, per la preoccupazione per la raccolta di dati personali degli utenti.
Nella sessione del 6 luglio scorso, le quotazioni del gruppo sono crollate di ben oltre il 20%.
Ieri, è arrivata la notizia relativa alla decisione del governo di Pechino di rimuovere l’App di Didi dal servizio di messaggistica di Tencent, WeChat, e da Alipay di Ant Group.
Sia WeChat, che conta più di 1 miliardo di utenti, che Alipay, che ne conta più di 900 milioni, sono note come super App, il che significxa che gli utenti possono aprire e utilizzare altre APP, come Didi, senza dover chiudere Alipay o WeChat.
Il titolo Didi ha chiuso la sessione di ieri a Wall Street in calo del 4,64% a $11,91 e ora è in perdita dello 0,42%. Molto male alla borsa di Hong Kong i titoli di Tencent (-3% circa), Alibaba -2,72% e Meituan, che soffre un tonfo di quasi -6%.
Pechino ha deciso infatti di estendere la sua supervisione sulle società cinesi quotate a Wall Street, principalmente società attive nel settore hi-tech.
Nella giornata di martedì il Consiglio di stato ha diramato un comunicato affermando che la normativa che regola “il sistema di quotazione all’estero delle imprese domestiche” sarà aggiornata, e che ci saranno anche restrizioni sui dati cross-border per motivi di sicurezza.