Wall Street cauta, guarda più a tassi Treasuries che a stagione utili trimestrali. Focus su Netflix, Morgan Stanley e meme stocks
Wall Street con i piedi di piombo: trascorse le 16 ora italiana, il Dow Jones è piatto con una variazione pari a -0,09% a 34.901 punti; lo S&P arretra dello 0,18% a 4.366 punti; il Nasdaq perde lo 0,09% a 14.632 punti.
La stagione degli utili trimestrali Usa continua a confermarsi positiva, ma gli operatori guardano ad altro, in particolare alla flessione dei tassi dei Treasuries Usa, che sembrano confermare i dubbi sulla sostenibilità della crescita economica.
I tassi decennali scendono fino all’1,329% dall’1,45% della fine di giugno e rispetto a un valore superiore all’1,70% di marzo.
Tra le storie societarie di rilievo, Morgan Stanley ha annunciato di aver concluso il trimestre dell’anno terminato il 30 giugno del 2021 con un fatturato pari su base netta a $14,8 miliardi, rispetto ai $13,7 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, meglio dei $13,98 miliardi attesi dal consensus. L’utile netto è stato pari a $3,5 miliardi, o $1,85 su base diluita, rispetto ai $3,2 miliardi, o $1,96 per azione, del secondo trimestre del 2020, e oltre gli $1,65 stimati dal consensus.
James P. Gorman, presidente e amministratore delegato della banca, ha confermato che il colosso bancario raddoppierà i dividendi lanciando anche una operazione di buyback da $12 miliardi.
Il titolo Morgan Stanley sale dello 0,41% (le quotazioni sono in rialzo del 35% dall’inizio dell’anno):
secondo gli analisti, il mancato rally si spiega più con il calo dei rendimenti dei bond – che affossa le speranze di un contesto più favorevole alla redditività delle banche, dunque di tassi più elevati – che non come reazione alla pubblicazione del bilancio.
Wall Street non trae particolare beneficio neanche dalla diffusione del rapporto settimanale relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che sono scese a 360.000 unità, al minimo dal 14 marzo del 2020, in linea con le attese, e rispetto alle 386.000 della settimana precedente (dato rivisto al rialzo).
Tra i titoli focus anche su Netflix, in rialzo dell’1% circa dopo la notizia relativa all’assunzione, da parte della Big Tech, di un dirigente esperto di videogiochi.
Si tratta di Mike Verdu, che ha lavorato finora per Facebook, ricoprendo la carica di vice direttore generale della divisione di contenuti di realtà virtuale e realtà aumentata. La sua assunzione sta alimentando sui mercati le speculazioni sulla possibile intenzione di Netflix di espandersi nel mercato dei videogiochi.
Anche le altre Big Tech come Amazon, Google e Microsoft si stanno facendo strada nel settore.
Recupera in avvio di seduta dopo il tonfo in premercato la meme stock della società di vendite al dettaglio di videogiochi GameStop. Rimbalza anche AMC, reduce dal tonfo della vigilia pari a -15%, che ha portato le perdite da inizio mese a -41%.
Da segnalare tuttavia che AMC ha incassato nel 2021 un guadagno superiore a +1.400%, mentre GameStop ha segnato un rally di oltre +780%, grazie alla febbre esplosa tra i trader amatoriali, che hanno coordinato le loro puntate bullish sui vari forum e social network, come la chat room WallStreetBets di Reddit, lanciando una vera e propria sfida contro le scommesse short degli hedge fund.
Ieri Wall Street ha chiuso positiva, grazie ai toni dovish del presidente della Fed Jerome Powell che, in audizione al Congresso, ha ribadito che “continuiamo a prevedere che sarà appropriato mantenere l’attuale range del target sui tassi, fino a quando le condizioni del mercato del lavoro non avranno raggiunto livelli coerenti con il giudizio della Commissione riguardo a quella che è l’occupazione massima, e fino a quando l’inflazione non sarà salita al 2% e non avrà superato in via moderata il 2% per un po’ di tempo”.
Powell interverrà al Congresso anche nella giornata di oggi.