Spazio 2.0, anche gli investimenti si preparano a varcare i confini terrestri
Le nuove missioni spaziali negli Stati Uniti offrono scenari interessanti anche per gli investitori. Dopo l’impresa di Richard Branson con Virgin Galactic, anche la Blue Origin di Jeff Bezos è pronta a conquistare lo spazio. Un nuovo orizzonte si sta aprendo con queste esplorazioni interplanetarie e la promessa è che potranno portare benefici concreti in tutti gli ambiti, dalle telecomunicazioni all’agricoltura di precisione, passando per il settore delle assicurazioni e l’industria. Il trend emerge dall’approfondimento de La Financière de l’Echiquier.
Al largo del Texas, vicino alla base di Boca Chica, galleggiano i due spazioporti Deimos e Phobos, piattaforme petrolifere convertite in porti galleggianti per il lancio dei razzi di SpaceX di Elon Musk verso la Luna e Marte. Come altri attori privati, anche questa giovane e già iconica società costruisce il futuro e sviluppa progetti che paiono tratti dai romanzi di Asimov. I primi lanci di razzi riutilizzabili effettuati a partire da questi spazioporti sono annunciati per il 2022.
L’entrata in una nuova dimensione
Siamo entrati in una nuova dimensione, decisamente reale, sotto l’impulso di imprenditori visionari, iconici o emergenti, che imprimono un nuovo slancio alla conquista spaziale. L’attività spaziale, fino a ieri appannaggio degli Stati, è ormai una corsa tra aziende private. Siamo nello spazio 2.0, il New Space. La folgorante ascesa di SpaceX o di Blue Origin si porta dietro una costellazione sempre più densa di attori decisi a tentare l’avventura della quotazione in Borsa per finanziarsi e prendere parte alla rivoluzione che sembra essere alle porte. Le promesse di nuovi mondi (e risorse) che affascinano l’umanità sin dall’Antichità non sono mai state così tangibili.
È complessa ma appassionante l’equazione spaziale tra innovazioni rivoluzionarie, industrie high-tech emergenti e salti tecnologici, così come la progettazione a “basso” costo di razzi riutilizzabili o riciclabili, che rivoluzionano l’ecosistema spaziale. Apre una finestra di opportunità e orizzonti inesplorati dal potenziale inedito, vertiginoso. Stimato oggi a 400 miliardi di dollari, il mercato spaziale potrebbe raggiungere 2.700 miliardi entro il 2045 (stime PwC e Bank of America Merril Lynch).
Gli elementi che spingono la rivoluzione
L’impulso a questa nuova rivoluzione è reso possibile da una sorta di allineamento planetario favorevole. I costi di fabbricazione e lancio dei satelliti sono scesi enormemente, i dati disponibili sono pressoché infiniti. Esistono tutte le condizioni per far decollare le attività spaziali private. Lo spazio 2.0 porterà benefici in tutti gli ambiti, dalle telecomunicazioni all’agricoltura di precisione, passando per il settore delle assicurazioni e l’industria. Tra le società più promettenti del New Space rientra senz’altro Rocket Lab, che si propone di utilizzare lo spazio per migliorare la vita sulla Terra. Questa società innovativa utilizza la stampa 3D per costruire i suoi razzi e pompe elettriche per i motori spaziali.
“Lo spazio 2.0 pone sicuramente la questione dell’utilità e della responsabilità. Siamo convinti che i dati satellitari siano utili agli uomini e contribuiranno a risolvere molte equazioni – commenta Olivier De Berranger, Chief Investment Officer di La Financiere de l’Echiquier – Con la messa in orbita di una rete di satelliti di osservazione della Terra, per esempio, i dati raccolti permetteranno di sviluppare soluzioni di prevenzione e sistemi di gestione dei rischi e delle risorse, consentiranno di ridurre il digital divide, lottare contro il cambiamento climatico o preservare la biodiversità. Le applicazioni che scaturiranno dalle tecnologie spaziali cambieranno la nostra vita. Poiché le idee di investimento non cadono dall’alto e perché noi amiamo coniugare l’innovazione al plurale, abbiamo ideato Echiquier Space, il primo fondo europeo dedicato allo spazio e al suo ecosistema, l’ultima frontiera dell’investimento. E anche in questi nuovi territori, sarà sempre cruciale una selezione attenta dei titoli e un approccio responsabile”.