Borsa Tokyo +0,58% dopo boom export e Bank of Japan. Sidney resiste a timori Pil da lockdown
Borse asiatiche contrastate, dopo la chiusura positiva di Wall Street, che ha visto il Dow Jones Industrial Average balzare di 549,95 punti a 34.511,99 punti; lo S&P 500 è salito dell’1,52% a 4.323,06 mentre il Nasdaq Composite ha messo a segno un rialzo dell’1,57% a 14.498,88 punti.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo è salito dello 0,58%, la borsa di Shanghai avanza dello 0,90%, Hong Kong sotto pressione con un calo dello 0,49%, Sidney +0,78%, Seoul -0,46%.
In Giappone, focus sul dato relativo alla bilancia commerciale di giugno, che ha messo in evidenza un balzo delle esportazioni pari a +48,6% su base annua, meglio del +46,2% atteso dagli economisti intervistati da Reuters e contro il precedente rialzo ancora più forte, pari a +49,6%.
In particolare, le esportazioni del Giappone verso la Cina sono salite del 27,7%, mentre quelle verso gli Stati sono schizzate dell’85,5%, sulla scia soprattutto delle consegne di auto, componenti auto e motori. Le importazioni hanno riportato anch’esse una solida crescita, pari a +32,7% su base annua, rispetto al +29% stimato e al precedente rialzo del 27,9%.
La bilancia commerciale del Giappone ha messo in evidenza un surplus di 383,2 miliardi di yen (l’equivalente di $3,49 miliardi), rispetto alle attese di un surplus superiore, pari a 460 miliardi di yen.
Attenzione anche all’appello lanciato dal vicegovernatore del Giappone Masayoshi Amamiya, che ha invocato l’accelerazione delle vaccinazioni in Giappone, presupposto per una ripresa dell’economia più solida.
“La ripresa dei consumi diventerà più chiara, con l’impatto della pandemia che gradualmente si smorzerà e i redditi personali che aumenteranno”, ha detto il numero due della banca centrale – Sebbene i rischi sull’outlook dell’economia siano orientati verso il basso, c’è l’opportunità che la ripresa economica superi le aspettative nel caso di accelerazione delle vaccinazioni”.
Dal fronte macroeconomico dell’Australia, diffuso il dato delle vendite al dettaglio, scivolate su base mensile dell’1,8%, molto oltre il calo pari a -0,5% atteso.
A impattare sul dato sono state le nuove misure di restrizione e di lockdown reimposte nella maggior parte del paese. Lo stato di Victoria è stato quello più colpito, con le vendite al dettaglio in calo del 3,5%.
Nel mese di maggio, le vendite al dettaglio australiane erano salite dello 0,4%. La maggior parte degli economisti prevede una contrazione del Pil dell’Australia nel terzo trimestre di quest’anno, la prima dal giugno del 2020.