Bce, Lagarde: ‘Non abbiamo discusso del PEPP, andrà avanti per garantire condizioni favorevoli finanziamento e per inflazione’
“Non abbiamo discusso del piano PEPP, il piano andrà avanti fino al mese di marzo del 2022 e comunque fino a quando riterremo conclusa la pandemia”. Il PEPP proseguirà “per garantire condizioni favorevoli finanziamento e la crescita dell’inflazione”. Lo ha detto Christine Lagarde, numero uno della Bce, nella conferenza stampa successiva all’annuncio dei tassi di interesse e della revisione della forward guidance.
Oggi, giovedì 22 luglio, la Banca centrale europea ha confermato i tassi di interesse e la dotazione del Pepp, il piano anti-pandemico, ma ha rivisto la sua forward guidance alla luce della revisione della strategia. L’istituto centrale ha infatti concordato un obiettivo di inflazione simmetrica del 2% nel medio termine.
“I principali tassi di interesse della Bce sono da tempo vicini al loro limite inferiore e le prospettive di inflazione a medio termine sono ancora ben al di sotto dell’obiettivo- si legge nel comunicato stampa – In queste condizioni, il Consiglio direttivo ha rivisto oggi la sua forward guidance sui tassi di interesse. Lo ha fatto per sottolineare il suo impegno a mantenere un orientamento di politica monetaria costantemente accomodante per raggiungere il suo obiettivo di inflazione”.
L’istituto centrale, come da attese, ha lasciato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.
Il Consiglio direttivo prevede che i principali tassi di interesse rimarranno ai livelli attuali o inferiori fino a quando non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e durevolmente per il resto dell’orizzonte di proiezione, e ritiene che il progresso realizzato nell’inflazione sottostante sia sufficientemente avanzato da essere coerente con l’inflazione che si stabilizza al 2% nel medio termine. Ciò può anche implicare un periodo transitorio in cui l’inflazione è moderatamente al di sopra dell’obiettivo.